Home Attualità Olivicoltura: incontro tra Di Maio, Gilet Arancioni e Coldiretti Puglia

Olivicoltura: incontro tra Di Maio, Gilet Arancioni e Coldiretti Puglia

necessario procedere con interventi rapidi per salvare il settore

Centomila posti di lavoro persi solo nella filiera dell’extravergine: sono i numeri della crisi occupazionale relativa all’olivicoltura pugliese, resi noti da Coldiretti nel corso dell’incontro tenuto ieri, a Roma, presso la sede del Ministero dello Sviluppo Economico, con il ministro Luigi Di Maio.

Un confronto con gli operatori del settore, che ha posto al centro della discussione “l’emergenza olivicola” in questa regione, che produce più della metà dell’extravergine italiano. Un problema da affrontare, come è emerso durante il vertice romano, attraverso una strategia condivisa tra ministero dell’Agricoltura, Mise e Ministero per il Sud”.

“L’obiettivo – ha spiegato Di Maio – è convertire il prima possibile il decreto emergenze ed approvarlo in prima lettura alla Camera”.

Un traguardo auspicato anche dall’associazione Coldiretti, che ha sottolineato l’esigenza di “rendere operativo il Piano approvato il 13 febbraio scorso in Conferenza-Stato Regioni e che, partendo dalla moratoria sui mutui per garantire la sopravvivenza dei frantoi, prevede misure per l’integrazione al reddito per 5 anni (per le aziende che dimostrano di essere attive e produttive) oppure interventi che supportino la rottamazione di quelle che vogliono dismettere o riconvertire l’attività”.

Sostegno ai lavoratori del comparto viene chiesto anche dai “gilet arancioni”, presenti all’incontro con una delegazione, guidata dal loro portavoce Onofrio Spagnoletti Zeuli.

Tra le principali istanze presentate a Di Maio, quella di tutelare gli operai agricoli attraverso la conferma delle giornate lavorative dell’anno precedente, nei territori colpiti da xylella e gelate, defiscalizzazione dei tributi, degli oneri previdenziali e il blocco delle rate dei mutui per frantoi e cooperative agricole. Chiesta inoltre la rottamazione dei frantoi oleari con un adeguato ristoro per coloro che scelgono di uscire definitivamente dal sistema di trasformazione oltre ad una proroga di 24 mesi per gli adeguamenti strutturali necessari al comparto.

Queste gli interventi necessari per salvare l’olivicoltura pugliese che conta, secondo i dati riportati dai gilet arancioni nel documento consegnato a Di Maio, 50mila operai agricoli. Al momento, a causa di xylella e gelate, sono andate perse 1 milione di giornate lavorative tra le province di Bari, Bat e Foggia. Un milione e mezzo nel solo Salento. Sono 200 invece i frantoi che, a causa del batterio killer, hanno chiuso i battenti ed altri 100 stanno per fare altrettanto.

Exit mobile version