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La Bat è tra le dieci province d’Italia in cui il clima fa vivere meglio

L'indagine sul benessere climatico condotta da "Il Sole 24 ore"

In occasione del trentesimo anniversario della Qualità della vita, la classifica annuale del Sole 24 Ore sulle province italiane in cui si vive meglio, il noto quotidiano economico-finanziario italiano pubblica la prima di una serie di tappe di avvicinamento alla classifica di fine anno mettendo per la prima volta a confronto le performance climatiche delle 107 città capoluogo di provincia in Italia. Il risultato è un indice del benessere climatico che fotografa il territorio attraverso 10 indicatori, ciascuno dei quali analizza l’andamento di un particolare fenomeno meteorologico città per città: ore di sole, ondate di calore, umidità relativa, raffiche di vento, brezza estiva, giorni freddi, piogge e nebbia sono alcuni degli eventi indagati per raccontare il gradimento del clima da parte della popolazione.

In cima alla classifica per il tempo più mite si posizionano Imperia, Catania e Pescara. La top ten, accanto a Catania e Pescara, vede la presenza di altre sei province del sud e delle isole: Bari, Crotone, Barletta – Andria – Trani, Cosenza e Siracusa. Ad aggiudicarsi lo “scettro” di capitale del clima peggiore, invece, è Pavia. Premiato in generale il clima marino e penalizzato quello continentale.

Nella top ten tutte province che si trovano sulle coste italiane: oltre alle prime tre, anche Livorno, Bari e la provincia BAT, oltre a Savona, Crotone e Siracusa. Trend negativo è quello legato alle città nelle valli e nelle pianure, in particolare negli indicatori legati al caldo, perché territori lontani dal mare e dal vento: tra le zone penalizzate c’è la valle interna di Caserta, la piana di Grosseto, e il tavoliere di Foggia.

Per ogni parametro e’ stato elaborato il dato medio degli ultimi 10 anni (2008-2018). L’indice del clima finale è il risultato della media dei punteggi di tutti i parametri. Per la prima volta l’indice del clima verrà utilizzato nella Qualità della vita 2019, la storica indagine del Sole 24 Ore pubblicata a fine anno che quest’anno compie 30 anni dalla sua prima edizione nel 1990.

Dalla ricerca, avviata alla fine degli anni 90 dall’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima (Isac) del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) in collaborazione con l’Università di Milano (UmiMi), emerge che rispetto all’anno 1800 l’Italia oggi è più calda di 2,3 gradi in media. La temperatura è salita soprattutto d’estate, la stagione che ha risentito maggiormente del riscaldamento climatico: in particolare, l’impennata si concentra per lo più dopo il 1980, data oltre la quale i termometri hanno segnato in media mezzo grado in più per ogni decennio. In Italia il 2018 è stato l’anno più caldo mai registrato dal 1800.

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