Home News Cava ex F.lli Acquaviva, Mennea: «L’ennesima dimostrazione del fallimento del piano rifiuti»

Cava ex F.lli Acquaviva, Mennea: «L’ennesima dimostrazione del fallimento del piano rifiuti»

La nota del consigliere regionale del Partito Democratico

«L’audizione di oggi in commissione Ambiente sull’impianto ex F.lli Acquaviva di Andria conferma quanto da me contestato già da alcune settimane: la delibera in cui sono previsti impianti pubblici per il trattamento dei rifiuti è stata fatta non solo senza condividerla con i territori, ma anche ignorando completamente i dati oggettivi dello stato dei luoghi e della raccolta differenziata. E’ emerso, dunque, un altro grave errore ed è ormai chiaro che questo modo di atteggiarsi in un settore così delicato è assurdo e ha un unico responsabile, il dg dell’Ager Gianfranco Grandaliano, che sta dimostrando nei fatti l’incapacità di programmare e pianificare tutto il ciclo dei rifiuti nella nostra regione e va bloccato subito». Lo afferma il consigliere regionale Pd, Ruggiero Mennea, all’esito dell’audizione avvenuta oggi in quinta commissione, durante la quale è stato chiesto all’assessore Gianni Stea di rivedere la delibera di giunta e stralciare, da questa, l’utilizzo delle volumetrie residue della discarica di Andria e di dichiarare l’inutilità dell’impianto di biostabilizzazione.

«Alla luce di tutto questo – prosegue Mennea – è necessario, per non mortificare ulteriormente le nostre comunità, far cessare al più presto questo modo improvvisato e con poteri sproporzionati di gestire un’agenzia regionale per i rifiuti, che è responsabile del futuro della salubrità dell’ambiente nella nostra regione. Visto che il mio appello alle dimissioni del direttore generale dell’Ager è rimasto inascoltato, agirò secondo le prerogative consentite dalla legge e quindi farò in modo che non accada più quanto verificatosi con il nuovo piano degli impianti sui rifiuti, nell’esclusivo interesse dei cittadini. Anzi, sarebbe opportuno – rimarca – fare in modo che a determinare le decisioni in questa materia, siano i sindaci che sono i responsabili principali delle comunità, anche perché la questione discariche e impianti sui rifiuti riguarda non solo l’ambiente, ma anche le tasche dei cittadini per via della tassazione in materia».

«Oltretutto, il fatto che un consigliere regionale – dichiara Mennea – possa far cambiare una delibera è la dimostrazione che la stessa sia stata fatta male. E se un consigliere ha questo potere, lo stesso potere deve essere riconosciuto a tutti i consiglieri regionali, soprattutto di maggioranza, che dicono – e io sono uno di quelli – che quella delibera è sbagliata per tutta la Regione, non solo per Andria».

«Peraltro – conclude Mennea – il fatto che, al momento della chiusura della discarica di Andria non fossero disponibili i fondi per la post gestione, mi fa sorgere due domande: qualcuno è in grado di spiegare perché non sono state chieste tempestivamente le garanzie al privato gestore del sito? E chi si è, colpevolmente, distratto?».

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