Si è detto felice della scelta che ha assunto con sua moglie, quella di consentire la donazione degli organi di suo figlio Giuseppe Ruta, scomparso la scorsa estate in un tragico incidente che lo ha strappato alla vita durante la vacanza estiva a Corfù, in Grecia, dov’era per festeggiare con gli amici il traguardo della maturità e immaginare il futuro.

Erano gli inizi di settembre quando dalla Grecia era giunta la notizia di un incidente che lasciava poche speranze al giovane diciannovenne travolto da un’auto, mentre era a bordo di un motorino noleggiato sull’isola.

Il trasferimento con un’aeroambulanza al Policlinico di Bari, poi il decesso lunedì 3 settembre. La decisione dei genitori di donare gli organi per salvare altre vite era stato l’ultimo elemento raccontato dalle cronache. Ma la vita continua e Tommaso Ruta, papà di Giuseppe ha prestato ieri la sua storia e quella di sua moglie per un obiettivo superiore: sensibilizzare alla donazione degli organi.

Un momento di gioia nel dramma, così lo racconta Tommaso Ruta quello in cui, nel contrasto sulle competenze tra la magistratura greca e quella barese che dovevano indagare sull’incidente, finalmente ha saputo che doveva solo confrontarsi con sua moglie per assumere la decisione di donare.

Una decisione che rispecchiava i sentimenti di Giuseppe: non espressi chiaramente ma colti, come solo due genitori sanno fare, da un piccolo episodio. L’invito di Tommaso Ruta è di affrontare, per quanto difficile, questo tema in famiglia, una decisione che dà una nuova speranza a chi riceve, ma anche forza a chi la assume.