«Scriviamo qualcosa anche sulla tragica morte di Vincenzo Scamarcio come abbiamo fatto con gli altri tifosi andriesi scomparsi ultimamente? Certo, lo facciamo. E’ doveroso. Stavolta, però è davvero dura perchè il legame personale con Vincenzo andava ben al di là della sua smisurata passione per l’Andria». Inizia così un lungo testo scritto con penna e cuore in mano dal giornalista de La Gazzetta dello Sport Peppino Ernesto per “Pane, Amore e Fidelis” trasmissione in onda il lunedì sera alle 21 sul Canale 17 di Telesveva. Per Peppino il rapporto con Vincenzo Scamarcio, scomparso nella giornata di sabato, era qualcosa di molto più importante.
«Da sempre uno dei simboli del calcio andriese, si distingueva sempre per il garbo del suo approccio. Quando ti incontrava per strada o ti telefonava per sapere le ultime sulla sua amata Fidelis, ti chiedeva mille volte scusa per il disturbo. E bisognava prima rassicurarlo, facendogli capire che parlare di certi argomenti con lui era sempre e davvero un gran piacere. Del resto, non fosse altro che per ragioni anagrafiche era lui la vera memoria storica dell’Andria. A maggior ragione dopo la scomparsa del cugino Riccardo. E se lui amava chiacchierare con noi per cercare di conoscere in anteprima qualche operazione di mercato o per essere rassicurato sulle evoluzioni delle sempre tormentate vicende societarie, a noi, viceversa, piaceva farci rivelare qualche curioso aneddoto che lo aveva visto diretto protagonista».
«Decisamente divertenti i suoi racconti sul particolare rapporto che aveva con gli arbitri che aspettava sempre all’ingresso dello stadio diverse ore prima della partita, soprattutto negli anni della B. Con loro scambiava due chiacchiere al volo per invocare benevolenza nei confronti della Fidelis e quando capitava, magari, l’episodio favorevole all’Andria Vincenzo si convinceva simpaticamente che le sue implorazioni avevano raggiunto lo scopo. Di lui e del suo amore per i colori biancazzurri, delle tante serate trascorse a parlare della Fidelis davanti al suo autosalone si potrebbero scrivere moltissime cose. Qualcosa proveremo a rammentarla anche domani sera (oggi ndr) nel corso della terza puntata di Pane, Amore e Fidelis. Basta, peraltro, dare una semplice occhiata ai tanti post su Facebook dedicati a lui per avere un’idea di come tutte le componenti del calcio andriese avevano per Vincenzo un’autentica venerazione».
«I ricordi sono infiniti. Alcuni flashback rimarranno indelebili. Come quando, sui gradoni dei distinti, a gran voce e spostandosi in continuazione da un lato all’altro, incitava la sua squadra a non farsi schiacciare in difesa e ad andare all’attacco. ? Ci mancherai tanto, Vincenzo. ?».
Foto di Nicola Pellecchia.
