Una cisterna in plastica con all’interno l’acqua che l’ARPA Puglia sta facendo analizzare e prelevata ieri mattina dal Noe dei Carabinieri e dal servizio igiene dell’ASL BT in un pozzo di via Vecchia Barletta ad Andria. La foto, che vi mostriamo, non è delle più rassicuranti: quell’acqua ha un colore scuro tutt’altro che limpido.
La denuncia, lo ricordiamo, è nata proprio dai titolari dell’azienda Ferri di Andria, che dopo essersi accorti che i loro due cani non bevevano più acqua hanno immediatamente fatto analizzare a proprie spese un campione. Da qui la segnalazione alle autorità competenti che ora, fortunatamente, vogliono vederci chiaro. Già chiuso precauzionalmente un pozzo della Regione Puglia, il numero 4, ora ci si concentra anche sulla falda, la stessa da cui raccoglie acqua, a circa 250 metri di profondità e che dista meno di 200 metri dalla proprietà dei signori Ferri.
Si attendono le analisi dell’ARPA sui campioni prelevati nella mattinata di ieri anche se più a valle, ben oltre il pozzo artesiano, sembrano esser migliori le condizioni dell’acqua come ci segnalano diversi altri proprietari di pozzi. Le indagini dei Carabinieri, tuttavia, sono ben più ad ampio raggio con ulteriori analisi e documenti già acquisiti sui diversi pozzi artesiani della Regione Puglia presenti nella Città di Andria. C’è da ricostruire per gli inquirenti minuziosamente ed un pezzo alla volta, l’intera rete di falda dell’imponente territorio cittadino in modo da comprendere esattamente se i campi vengono innaffiati con acqua salubre o contaminata.
