Home breaking Via Pasteur, la protesta dei residenti: «Come si può vivere così nel...

Via Pasteur, la protesta dei residenti: «Come si può vivere così nel 21esimo secolo?»

Una delle "strade spontanee" in attesa di asfalto e luce tra burocrazia e attesa di finanziamento

Che il problema del manto stradale sia uno dei più sentiti dai cittadini è cosa piuttosto acclarata. Ma che una strada cittadina, nonostante le abitazioni presenti, non abbia mai avuto almeno un primo strato di asfalto è cosa piuttosto rara. Eccoci in via Pasteur, nella periferia andriese ai margini del quartiere della cosiddetta vecchia 167 alle spalle del secondo stadio cittadino e cioè quello di Sant’Angelo dei Ricchi. Questa è una delle diverse strade spontanee nate nel corso degli anni in città e che urgono interventi immediati ed urgenti da parte dell’Amministrazione comunale di Andria. Urgono interventi, lo spieghiamo subito, nonostante siano in corso diverse procedure burocratiche ancora da smaltire per l’acquisizione a patrimonio del Comune stesso. Infatti, alcuni proprietari dei suoli sembra non abbiano ancora perfezionato le procedure con l’ufficio espropri del Comune di Andria. Ma fatta questa precisazione, doverosa, passiamo alla vita quotidiana di cittadini e residenti, che non possono certo esser considerati di serie B in una città co-capoluogo di provincia.

Le immagini sono eloquenti e parlano di una strada in cui l’unica effettiva nota che permette di capire che sia una via cittadina è quella targa che dedica la via a Louis Pasteur, chimico e biologo francese considerato il padre della moderna microbiologia. Un illustre cittadino francese che, tuttavia, passando di qui non troverebbe un fondo stradale, vista la completa assenza di asfalto e la tantissima polvere sollevata ad ogni soffio di vento o passaggio di autovettura e non troverebbe illuminazione pubblica e dunque la totale oscurità al calar del sole. Troverebbe, invece, i rifiuti sparsi in alcuni campi nei pressi dell’incrocio con la più frequentata via Malpighi, troverebbe erbaccia alta e simpatici animaletti in altri campi abbandonati e troverebbe oltre una decina di famiglie piuttosto arrabbiate per il trascorrere del tempo nell’intervenire sulle criticità rilevate. Qui la vita è complicata giorno dopo giorno e le rimostranze vanno tutte nella direzione di un intervento che i residenti ci dicono esser stato già promesso, dall’amministrazione comunale, diverso tempo addietro.

In realtà via Pasteur, assieme ad altre undici vie spontanee nate in città, nel corso degli anni, sono state inserite in un progetto di riqualificazione dell’amministrazione comunale, per un totale di 480mila euro, inserito nel programma ministeriale “Centrare le periferie” formato da quattro macro attività di recupero per un finanziamento totale di 6 milioni di euro. Circa un anno fa la firma della convenzione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri e l’inizio del lavoro degli uffici per arrivare alla pubblicazione dei quattro diversi bandi per l’inizio dei lavori. Già pubblicati due, sono in partenza gli altri due tra cui quello dedicato alle strade spontanee anche se restano indefiniti con precisione i tempi. Nel frattempo c’è la quotidianità dei residenti, che arrabbiati chiedono alle istituzioni: «come si può vivere così nel 21esimo secolo?».

Exit mobile version