Home News Bilancio Comune di Andria: centrosinistra chiede ulteriore parere al revisore dei conti

Bilancio Comune di Andria: centrosinistra chiede ulteriore parere al revisore dei conti

Chiesti approfondimenti sulle delibere IMU-TASI-TARI dell'anno 2015

Vigilia particolarmente calda quella del Consiglio comunale di Andria, circa l’approvazione del bilancio di previsione 2018-2020.

Il Partito Democratico- Lista EMILIANO Sindaco di Puglia – Lista Sabino Fortunato per Andria e Lista Progetto Andria, hanno inviato alla dirigente del settore finanziario, al Collegio dei revisori dei conti, al Segretario generale, al Presidente del Consiglio Comunale di Andria, alla Corte dei Conti della Puglia – Sezione Controllo ed alla Procura regionale nonchè al Prefetto della Provincia Barletta-Andria-Trani, una richiesta per avere un parere motivato integrativo agli atti di bilancio finanziario 2018-2020.

“In prossimità della discussione in Consiglio Comunale degli atti di bilancio previsionale 2018-2020, al fine di dare informazioni ritenute utili alle valutazioni politiche, e alle funzioni di controllo attribuite all’organo consiliare, i sottoscritti consiglieri comunali premesso che:
in data 15 marzo 2018 è stato approvato dalla Giunta Comunale lo schema del bilancio di previsione finanziario 2018-2020 e documenti allegati;
che tale delibera riporta il parere del dirigente del settore finanziario sotto i profili di regolarità tecnica e contabile;
-che in data 21 marzo 2018 è stata pubblicata con n. 397/2018 reg. prov. la sentenza del TAR Puglia sez. III, riunitasi in camera di consiglio il 14 marzo 2018 sul ricorso presentato dal MEF n. 1408/2015 reg. ric. relativo all’annullamento delle delibere IMU-TASI-TARI per l’anno 2015;
-che la sentenza ha in ogni caso sancito la inefficacia intertemporale dell’aumento delle aliquote del 2015, precludendone l’applicazione dal 1° gennaio dell’anno 2015. Ad avviso degli scriventi gli aumenti non sono divisibili per dodicesimi con la conseguenza che dovrebbero essere rimborsarti ai cittadini le somme maggiorate per effetto dei detti aumenti;
-che comunque, anche a voler seguire l’interpretazione della amministrazione secondo cui gli aumenti si applicherebbero dal 1° settembre 2015 (il che non si condivide) tale decorrenza ha comportato da parte dei contribuenti, che hanno applicato gli aumenti per l’intero anno, un versamento non dovuto e quindi rimborsabile;
-che nell’anno 2015 come da bilancio di previsione e rendiconto approvati, le maggiori entrate per effetto dell’aumento delle aliquote, a nostro parere, in base ad alcune stime sintetiche sono pari a circa € 4.770.000 per la TASI e pari a circa € 1.275.000 per l’IMU. Quindi rapportando tali importi al periodo di inefficacia delle delibere, secondo la tesi dell’amministrazione, risulterebbero accertate maggiori entrate nel 2015 per € 3.180.000 relativi alla TASI e per € 850.000 relativi all’IMU;
-analizzando i dati registrati sul SIOPE, si è potuto riscontrare, soprattutto attraverso il tributo TASI, di più semplice lettura, che, circa il 50% dell’imposta versata applica le maggiore aliquote stabilite dalle delibere del 31 agosto per l’intero anno. Ne consegue che si può stimare quanto segue:
– TASI – somme da restituire ai contribuenti € 1.700.000 circa (TASI incassata per l’intero anno € 8.050.000 circa; maggiori somme incassate per effetto dell’aumento € 2.600.000; somme da restituire rapportate ai 2/3 dei duemilioniseicentomila euro pari a € 1.700.000 circa);
– TASI – crediti presenti nei residui attivi (totale €. 2.520.000) e resi inesigibili dalla sentenza TAR pari a € 1.450.000 circa;
– TASI – somme da recuperare da coloro che hanno pagato con le aliquote precedenti € 700.000 circa;
– IMU – somme da restituire ai contribuenti € 450.000 circa (IMU incassata per l’intero anno € 13.700.000 circa; maggiori somme incassate per effetto dell’aumento € 700.000; somme da restituire rapportate ai 2/3 dei settecentomila euro pari a € 460.000 circa);
– IMU – crediti presenti nei residui attivi (totale € 500.000) e resi inesigibili dalla sentenza del TAR pari a € 390.000 circa;
– IMU – somme da recuperare da coloro che hanno pagato con le aliquote precedenti pari a € 190.000 circa;

Tanto premesso, si chiede per quanto di competenza, di esprime un parere motivato, integrativo di quello già rilasciato, che a nostro parere non contiene gli importanti effetti finanziari della sentenza del TAR sul bilancio previsionale 2018-2020”, conclude la nota di PD- Lista EMILIANO Sindaco di Puglia – Lista Sabino Fortunato per Andria e della Lista Progetto Andria.

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