Una montagna di gomme da smaltire ma anche contenitori in plastica per fitofarmaci ed altri materiali inquinanti. E’ la nuova coreografia che si presenta in contrada Petrone ad Andria nei pressi dell’azienda provinciale Papparicotta. Una coreografia emersa grazie ai lavori di ammodernamento della SP231 iniziati diversi mesi fa e che proprio in quel tratto, quasi a metà strada tra Andria e Montegrosso, ha visto un importante lavoro di sbancamento. E dagli scavi sono emerse una quantità enorme, appunto una montagnetta, di gomme di ogni genere ma anche contenitori di plastica contenenti ogni tipo di inquinante. Una discarica a cielo aperto che gli operai hanno “differenziato” per tipologia di rifiuto, ma che riporta alla mente un’altra scoperta effettuata sei anni fa più o meno nella stessa zona. Proprio in contrada “Petrone”, infatti, nella giornata del 12 dicembre 2011 vi fu la scoperta di uno sversamento illegale di rifiuti particolarmente inquinanti come amianto e polistirolo.
Scoperta effettuata, nel 2011, dalla Polizia Provinciale e dalle Guardie Federiciane ma area bonificata in parte visto che diversi sono ancora i residui, in particolare di eternit, presenti sul terreno ed emersi nuovamente grazie ai lavori di questi mesi. Una zona violentata dall’uomo che, tra le altre cose, è inserita in un contesto agricolo di particolare pregio ed importanza. E’ disarmante immaginare che sia bastato scavare piuttosto superficialmente in quella zona per rinvenire un così alto numero di rifiuti inquinanti. La denuncia è stata rafforzata anche dalla nuova presa di posizione del circolo di Andria di Legambiente, che attraverso il suo portavoce, Riccardo Larosa, ha voluto chiedere alle istituzioni un immediato intervento ed un eventuale approfondimento nella zona per valutare se vi siano ulteriori sversamenti illegali o rifiuti tombati da rimuovere al più presto.