Non saranno più in Consiglio Comunale e neanche nelle commissioni consiliari permanenti ma proseguiranno i lavori parallelamente a Palazzo di Città. E’ la forte protesta dei gruppi di centrosinistra presenti in Consiglio ad Andria dopo l’abbandono dell’aula avvenuto il 31 luglio scorso durante l’assise consiliare. Il motivo è presto detto: praticamente nullo bon-ton istituzionale con l’impossibilità di svolgere il ruolo di consiglieri di opposizione.
Un problema tutto politico che riporta a galla numerose rimostranze del centrosinistra nei confronti della maggioranza guidata da Nicola Giorgino. Gli ultimi due consigli comunali e gli annessi lavori nelle commissioni ed in conferenza di capigruppo, sono stati solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso come si dice in gergo. In particolare dopo una conferenza dei capigruppo del 19 luglio scorso, non vi è stata una nuova convocazione dell’organo consiliare per decidere l’ordine del giorno del consiglio del 31 luglio. Consiglio che avrebbe visto il riequilibrio di bilancio, un provvedimento molto importante che le opposizioni avrebbero voluto poter studiare con più attenzione. Carte giunte solo il venerdì antecedente prima dei lavori consiliari del lunedì successivo. Atteggiamento ritenuto irresponsabile e lontano dalle consolidare prassi.
I gruppi di centrosinistra, dunque, proprio alla vigilia del penultimo consiglio comunale, hanno scritto e chiesto intervento da parte del Prefetto della BAT, Prefetto che, tuttavia, non ha risposto alle sollecitazioni con disappunto degli stessi consiglieri.
Il servizio di News24.City