«Il problema degli universitari andriesi, classificati dall’Adisu (l’Agenzia per il Diritto allo Studio) come “pendolari” e non come “fuorisede”, era una questione della quale mi ero interessato già la scorsa estate – esordisce il consigliere regionale Sabino Zinni».

«Un gruppo di studenti mi aveva scritto spiegandomi che dopo l’incidente del 12 luglio scorso, i tempi di percorrenza per raggiungere l’università, si erano allungati di molto. Erano, e sono, tempi di percorrenza che superano di gran lunga la soglia dei 65 minuti che è quella al di sotto della quale si è considerati “pendolari”, al di sopra “fuorisede”, con tutto quello che ne consegue a livello di benefici economici. L’anno scorso, contattati gli uffici Adisu, mi era stato risposto che le assegnazioni erano già state fatte e riaprirle sarebbe stato impossibile sia oggettivamente, per una questione di tempi, sia legalmente, vista la quantità di ricorsi a cui l’azione si sarebbe prestata. Mi avevano tuttavia assicurato che per l’anno successivo, quello in cui siamo, la richiesta sarebbe stata presa in considerazione. Dunque sono stato molto sorpreso dalla notizia, appresa a mezzo stampa, che gli studenti di Andria erano stati esclusi dalle graduatorie dei “fuorisede”, e mi sono attivato per avere qualche spiegazione. Dopo un colloquio con l’assessore Leo – continua Zinni – ci tengo ora ad aggiornare quanti sono interessati del fatto che l’assessore stesso ha preso contatti con il Presidente Adisu, il quale ha assicurato che la richiesta degli studenti di Andria non rimarrá inevasa e ci si sta attivando perchè possa essere soddisfatta. Lo stesso presidente Emiliano è al corrente della cosa. Non ci resta adesso che seguire gli sviluppi. Una cosa è certa, quando c’è da spendersi per ragioni valide e rivendicazioni giuste, nel limite delle mie possibilità, ci saró sempre».