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Consiglio Comunale, approvato a maggioranza il rendiconto 2016

Bilancio da 133 milioni di euro. Provvedimento via libera con 19 voti

Si è cominciato con alcune candele arancioni messe in segno di protesta da parte del Movimento 5 Stelle, ma si è finito con l’approvazione a maggioranza con 19 voti favorevoli e 10 contrari per il rendiconto di bilancio riferito all’anno 2016. Tanti numeri e, paradossalmente poco confronto sui numeri stessi, per il Consiglio Comunale di Andria che ha approvato i conti riferiti allo scorso anno con un bilancio da oltre 133 milioni di euro di introiti e poco più di 132 milioni di euro di spese per un avanzo di amministrazione di circa 4 milioni di euro.

Circa 94 i milioni di euro di residui attivi e circa 77 quelli di residui passivi mentre fondi vincolati per circa 10 milioni di euro oltre ad un fondo di dubbia esigibilità di circa 32 milioni di euro. La discussione, tuttavia, tra maggioranza ed opposizione, si è concentrata tutta sulla relazione dei Revisori dei Conti che, tra luci ed ombre, ha certificato il pareggio di bilancio e sostanzialmente la necessità di attuare rapidamente alcune azioni per fare in modo che vengano riscossi i residui attivi che il Comune vanta. Ancora troppo lunghi i tempi di pagamento e bisogna assolutamente provvedere ad abbassare le anticipazioni di cassa che ammontano a circa 22 milioni di euro per il 2016.

Nella relazione del Sindaco Nicola Giorgino, tuttavia, è stato ricordato come vi sia una riduzione dell’indebitamento anche a fronte di una minore entrata tributaria ma senza tagliare servizi sia socio-assistenziali che sociali. Attacco frontale del consigliere Michele Coratella che ha, invece, ricordato proprio il ricorso costante alle anticipazioni ed i problemi di deficit dell’ente in termini di cassa e di programmazione finanziaria. I revisori dei conti, infatti, hanno evidenziato come siano quattro su dieci i parametri non rispettati. «L’amministrazione è in stato di emergenza e senza programmazione» ha rilanciato lo stesso Coratella che ha ricevuto subito la replica del consigliere Di Noia che ha sciorinato i dati dei proventi dei servizi pubblici. Dati che evidenziano, secondo Di Noia, «che l’ente non è in dissesto finanziario perchè può compartecipare alle spese dei servizi pubblici non gravando ulteriormente sui cittadini come nel caso dell’asilo comunale o delle mense scolastiche da cui si ricava molto meno rispetto a quanto speso». Ma poi lo stesso Di Noia ha richiamato l’attenzione dell’amministrazione verso il problema bolletta dell’Enel ricordando come vada monitorato soprattutto la parte dirigenziale ed amministrativa più che quella politica.

Di «sciatteria istituzionale» ha parlato la consigliera di Progetto Andria Giovanna Bruno ma anche di «migliore visione a 360°» ha parlato il consigliere di Forza Italia Nino Marmo che ha rilanciato la necessità di rimediare al più presto all’incidente tecnico della fornitura Enel ed ha rimarcato che questa inefficienza poteva esser evitata. Lo stesso Marmo ha però poi ricordato tutti gli aspetti positivi della relazione dei Revisori dei Conti. Presidente della sezione di controllo contabile che ha risposto alle sollecitazioni dei consiglieri ragionando sul fatto che si sia usato «il termine dissesto per spronare l’amministrazione visto che se queste inosservanze nel recupero dei crediti restano reiterate nel tempo queste criticità possono rappresentare uno stato di dissesto finanziario».
In chiusura, poi, terzo ed ultimo punto all’ordine del giorno approvato nuovamente a maggioranza con il voto contrario del Movimento 5 Stelle e l’astensione del centro sinistra, per la Rinegoziazione per l’anno 2017 dei prestiti concessi ai Comuni dalla Cassa Depositi e Prestiti.

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