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Consiglio Comunale: via libera al Dup ed al Bilancio di Previsione 2017

Critiche ai revisori dal M5S. Il Sindaco ha illustrato i 25 milioni di debiti fuori bilancio

19 voti favorevoli e 9 contrari ed a mezzanotte, dopo oltre quattro ore di Consiglio Comunale, arriva l’approvazione del nuovo Documento Unico di Programmazione e del Bilancio di Previsione 2017 del Comune di Andria. Tra attacchi incrociati, debiti fuori bilancio, slide di memoria renziana (come ha suggerito la consigliera Bruno) e qualche numero, la maggioranza di centrodestra resta compatta ed approva due provvedimenti molto complessi e che hanno evidenziato ancora una volta le carenze strutturali economico-finanziarie dell’ente andriese. Critiche sono piovute dalle minoranze sin dalle battute iniziali con due “pregiudiziali” di rinvio della seduta di consiglio, presentate rispettivamente dal Movimento 5 Stelle e dal centrosinistra. Per il consigliere Coratella necessaria una sospensiva per via di alcune incongruenze tra Bilancio di Previsione 2017 e Piano dei Conti presentato. Per la consigliera Di Bari, invece, rinvio necessario poichè non sono stati rispettati i tempi di deposito di bilancio e parere dei revisori dei conti nei confronti dell’assise comunale. Entrambe le pregiudiziali sono state bocciate a maggioranza.

Maggioranza che ha tirato dritto sul DUP, senza troppa discussione in aula se non per diversi rilievi mossi sempre dalle opposizioni soprattutto, dal consigliere Di Pilato, sugli obiettivi amministrativi inseriti nel documento di programmazione, maggioranza che ha tirato dritto anche sul Bilancio di Previsione illustrato da una lunga introduzione del Sindaco Nicola Giorgino aiutato anche da alcune slide. Un bilancio, come ha spiegato il Primo Cittadino, «consolidato nella spesa e sempre più portato verso un previsionale definitivo orchestrato sul consuntivo in adempimento dei nuovi principi contabili armonizzati dello stato». Entrate tributarie per circa 55 milioni di euro e spesa corrente immutata con servizi ai cittadini confermati nella totalità. Ma gran parte dell’intervento del Sindaco andriese nonché Assessore al Bilancio, è stato incentrato sui debiti fuori bilancio. Proiettore e slide per rappresentare i circa 25 milioni di euro pagati dal 2010 al 2017 dall’attuale amministrazione di debiti che non avevano coperture in bilancio ma che sono passati in giudicato con sentenze dei vari tribunali.

25 milioni di euro di cui il 27% del totale si riferisce a maggiori oneri di esproprio per la zona PIP mentre per il 18% per l’attuazione del PRU di San Valentino. Poi una miriade di altri debiti riferiti anche ad anni lontani come il 1998 per condotte fognare, utenze non pagate, altri espropri e lavori della Multiservice. Secondo il Primo Cittadino «gran parte dei problemi di cassa dell’ente sono dovuti proprio alle risorse sottratte per metter fine a questi contenziosi». Una moderata soddisfazione, inoltre, è stata espressa per la relazione dei Revisori dei Conti che, per il previsionale 2017, parlano di bilancio in ordine e con alcuni rilievi del passato superati dall’azione amministrativa. Collegio che, tuttavia, è stato criticato dal Movimento 5 Stelle: «Grave è che i Revisori dei Conti non abbiano assolutamente rilevato gli errori e le discrepanze che ci sono con una evidente discrasia tra il Piano dei Conti ed Bilancio di Previsione 2017» ha tuonato in aula il consigliere Coratella che ha anche ricordato come «anche i Revisori abbiano, invece, censurato la nota integrativa a supporto del bilancio ritenuta scarna ed asettica e priva di alcune informazioni previste dalla legge».

Nel dibattito che ne è scaturito, tuttavia, di particolare rilevanza l’intervento di Nino Marmo che, accanto ad una forte risposta al Movimento 5 Stelle ed alle opposizioni ha anche mosso una critica alla propria maggioranza: «La crisi permanente ha svuotato difatto comuni e operatività delle amministrazioni stesse – ha ricordato Marmo – perché con i soldi dei comuni si sono pagati i bonus nazionali. Ma sono state troppe le opere pubbliche messe in campo senza riuscire a seguire un perfetto cronoprogramma nei pagamenti. Io sento che questo è un errore e lo dico a noi maggioranza, bene cancellare alcune opere dal piano triennale delle opere pubbliche perchè bisogna cantierizzare le opere con un cronoprogramma preciso nei pagamenti. Troppe opere messe in campo e non programmate anche da questo nasce il problema di cassa».

Ampia la risposta anche del dimissionario dirigente del Settore Finanziario, Diego Mazzotta, oltre che dei Revisori dei Conti che hanno parlato prima di tutto del profondo cambiamento del sistema di contabilità avvenuto in quest’ultimo anno rappresentando tutte le difficoltà degli enti e del settore ragioneria dei vari comuni italiani, per delle modifiche epocali. Il dirigente ha chiesto ai consiglieri comprensione ed ha fornito diverse spiegazioni tecniche sui rilievi mossi dal Movimento 5 Stelle. Per i Revisori, invece, sarà fine luglio il termine per il riaccertamento degli equilibri di bilancio, momento quello in cui se non saranno chiuse alcune partite fondamentali per l’ente andriese come la transazione dell’annosa questione Italgas, «il bilancio non sarà in equilibrio e quindi sarà come se non fosse mai stato approvato». I revisori, tuttavia, hanno fatto notare come al 31 dicembre gran parte delle prescrizioni mosse all’amministrazione comunale soprattutto sul recupero della tassazione e sul potenziamento del Settore finanziario, siano state messe in atto con oltre otto milioni di accertamenti e nuove figure negli uffici.

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