Home News Riscaldamento Liceo Nuzzi, Zinni: «Provincia si adoperi per risoluzione problema»

Riscaldamento Liceo Nuzzi, Zinni: «Provincia si adoperi per risoluzione problema»

La nota del consigliere regionale che ha sollecitato gli uffici competenti

Come è noto il Liceo Scientifico “R. Nuzzi” di Andria, dopo anni di attesa, sta per vedere completata e resa fruibile una nuova ala, costruita attiguamente a quella storica. È notizia di novembre che la nuova costruzione fosse ormai pronta, e tuttavia mancassero le caldaie per assicurare il riscaldamento nelle aule. Nel frattempo queste, a quanto pare, si sono rese disponibili, il problema però è diventato il riscaldamento stesso.

«Prima ancora che in qualità di esponente politico mi sento d’intervenire in veste di cittadino andriese preoccupato per una situazione che riguarda la mia città – scrive in una nota il consigliere regionale Sabino Zinni. Il problema è che se non ci si muove in fretta il Liceo Nuzzi rischia di rimanere senza riscaldamento. Lo stato attuale delle cose – prosegue Zinni – rischia di diventare davvero problematico. A quanto pare l’impresa che ha condotto fin qui i lavori, vanta crediti consistenti nei confronti della Provincia e nel frattempo è costretta ad accollarsi anche le spese per il riscaldamento. È chiaro che per un privato la cosa, soprattutto a lungo andare, diventa insostenibile e l’ente provinciale dovrebbe rispondere ai suoi doveri d’ufficio e onorare i suoi impegni. A questo proposito sono già stati sottoposti dei solleciti agli uffici competenti. Zinni aveva visitato i plessi in questione qualche mese fa assieme all’allora presidente della Provincia Francesco Spina, da allora dunque ha continuato a seguire l’evolversi dei lavori. Nel recente passato, complici anche le estreme condizioni meteo, in altri istituti abbiamo già assistito a problemi concernenti aule fredde e impraticabili. Considerato allora che il problema non è ancora un’emergenza, ed è risolvibile con un minimo d’impegno, esorterei quanti hanno ruoli di responsabilità in questa circostanza a fare di tutto perché la questione venga risolta. Per una volta evitiamo di ritrovarci a piangere sul latte versato e cerchiamo una soluzione al problema per tempo – conclude il consigliere. Non vorrei che ci ritrovassimo fra 15 giorni a discutere di ambienti gelidi e invivibili, studenti costretti a saltare le lezioni e genitori giustamente adirati».

Exit mobile version