Home breaking “Odio la chiesa”, a S.M. Goretti altra scritta di ignoti

“Odio la chiesa”, a S.M. Goretti altra scritta di ignoti

Don Geremia Acri: «La parola odio denota un livello culturale da far stridere i denti»

Non solo Officina San Domenico e Matteo Salvini, ma anche Casa Accoglienza Santa Maria Goretti e Chiesa Cattolica. E’ stata la notte dell’odio, per fortuna solo attraverso scritte di colore rosso, ma sempre indice di grande inumanità. Ed è proprio Don Geremia Acri, responsabile di casa Accoglienza, ad apportare un suo pensiero sull’accaduto e su quello che può rappresentare anche una semplice scritta.

«Mentre partecipo con tutta la diocesi di Andria all’Udienza di Papa Francesco in piazza San Pietro a Roma – dice Don Geremia Acri, Responsabile di Casa Accoglienza Santa Maria Goretti – apprendo dai social network che questa notte, muri custodi di umanità, sono stati imbrattati in maniera becera. La parola “odio”, in qualsiasi riferimento che sia etnico, istituzionale o personale denota un livello culturale da far stridere i denti, fa accapponare la pelle, fa scendere lacrime amare. Oggi più di ieri il vigliacco indossa la maschera etichettata da perbenista, si nasconde, si confonde, si mescola senza il coraggio di uscire allo scoperto con verità. Chi è davvero agitatore di piazza “odia” l’anonimato ma predilige il confronto anche a muso duro. La base di un contrasto civile è il “dialogo” come oggi ha detto Papa Francesco come il vangelo della samaritana.

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