Home Attualità Scuola, Verga: «Puglia nel caos. Inutile il dietrofront del Governo»

Scuola, Verga: «Puglia nel caos. Inutile il dietrofront del Governo»

Secondo la UIL presentate oltre 1.000 istanze di tentativi di conciliazione

«Nelle ultime ore apprendiamo che il MIUR vuole provare a mettere le pezze al gran caos causato dalla testardaggine di chi ha voluto applicare a tutti i costi la legge “Buona Scuola”, attraverso soluzioni tese a favorire il rientro in sede di una parte di coloro che sono stati trasferiti fuori regione. Ormai, è troppo tardi per tornare indietro, tutte le operazioni finiranno in un imbuto di cui le uniche conseguenze le pagheranno i genitori e gli alunni che, molto spesso, le “buone leggi” votate da chi appoggia questo governo, trascurano».

Lo dichiara Gianni Verga, Segretario generale della UIL Scuola Puglia, che aggiunge: «Le scelte operate da questo governo, senza alcun criterio, hanno sempre qualche contro interessato e le assunzioni si stanno trasformando in una singolare guerra tra poveri. In Puglia e per la Puglia, in seguito agli errori sui trasferimenti, sono state presentate oltre 1.000 istanze di tentativi di conciliazione e molte di queste finiranno nelle aule dei Tribunali. Inoltre, per non aver rifatto subito le operazioni sbagliate, come avviene in qualsiasi Paese civile fondato sulla certezza del diritto, tutte le situazioni che si andranno a risolvere da questo momento in poi avranno sempre dei contro interessati».

In tale prospettiva «si genereranno centinaia di ricorsi davanti al giudice ordinario, che avranno sicuramente ripercussioni sulla continuità didattica e sul normale funzionamento delle scuole. Un effetto a cascata che vede contrapposti, gli uni contro gli altri, i docenti ai quali il sistema ha sbagliato il risultato del trasferimento, i docenti inseriti nelle GAE che vedono ridursi i posti a loro disposizione per le supplenze e i docenti di sostegno. A tutto questo si aggiunge un organico, più volte denunciato dalla UIL, ridotto all’osso che non permette ai docenti di ottenere l’assegnazione provvisoria».

«In questo caos – chiosa Verga – gli uffici dei provveditorati sono al collasso perché in tre giorni dovranno risolvere quelle situazioni appese ad un filo che non permettono, alla data odierna, di conoscere con certezza in quale scuola si troveranno il 1 settembre i docenti, oltre alle operazioni di immissione in ruolo del personale ATA, dei docenti di infanzia e le operazioni di routine. Infatti, questa situazione non permette agli stessi docenti di assumere decisioni importanti, compresa quella, apparentemente banale, di prendere casa».

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