A parlare di centro destra ed in particolare di rigenerazione politica, è stato ad Andria Stefano Parisi, coordinatore di Forza Italia a livello nazionale ed indicato proprio dal leader azzurro Silvio Berlusconi come possibile suo successore. Ma la strada è piuttosto tortuosa e lo stesso Parisi ammette che più che di ricompattamento è necessario parlare di rigenerazione: «Non è solo tener uniti i vari pezzetti – ci dice Stefano Parisi – ma anche riportare a votare ben 10 milioni di persone che si sono allontanate dal centrodestra e che non votano più centrodestra. Non è tanto un ricompattamento ma proprio una nuova offerta politica e programmatica che dia fiducia alla capacità del centro destra di governare il futuro del paese».

Il referendum costituzionale, per il quale lo stesso Parisi ha ribadito il “no”, è solo un momento di passaggio: «Il referendum non è un momento di ricostruzione unico del centro destra – ha ribadito Parisi – Ci si ricostruisce su di un progetto di riforma costituzionale nuovo, non tanto sul no. Sul no ci sono anche tantissime posizioni lontanissime con le quali non abbiamo nulla a che spartire. Il problema vero è che il centro destra si deve compattare su di un progetto di riforma come già indicato dallo stesso Berlusconi nella convention con Salvini e Meloni».

Dal 5 dicembre non cambierà sostanzialmente nulla in qualsiasi caso andrà il Referendum, ma Stefano Parisi chiede le immediate elezioni: «All’esito elettorale sicuramente non ci sarà nè il caos nè il rilancio economico del paese – conclude Parisi – Da questo referendum non si cambiano purtroppo le sorti dell’Italia, il problema vero è che il giorno dopo bisognerà andare il prima possibile a votare per cambiare le politiche economiche di questo governo».