«Con grande disagio leggiamo i toni offensivi che un rappresentante di una sigla sindacale locale, rivolge a Confcommercio e Confesercenti che, sino a prova contraria, sono le uniche riconosciute e definite rappresentative dalla Legge in vigore». Inizia così una lunga nota di replica delle due sigle sindacali sulla vicenda del listino prezzi distribuito ai pubblici esercizi di Andria. Le due associazioni di categorie parlano di offese gratuite nei loro confronti da un altro rappresentante sindacale: «Nel merito si fa espresso riferimento ad un comunicato stampa su un listino prezzi distribuito ai pubblici esercizi nella nostra città – spiegano da Confcommercio e Confesercenti – per il quale abbiamo espresso un nostro, riteniamo legittimo parere sulla corretta applicazione che la Legge Antitrust impone alle imprese vietando categoricamente la pubblicità di prezzi concordati. Non abbiamo, per la correttezza che contraddistingue le nostre associazioni, fornito alcun riferimento diretto a chicchessia e pertanto ci riesce alquanto difficile giustificare una replica del rappresentante sindacale in questione che definisce le nostre associazioni di categoria non aventi alcuna “competenza” ed “alcun titolo” ad intervenire sulla vicenda».

«È evidente che tale atteggiamento vuole essere intimidatorio sulla libertà di opinione, di confronto, di dialogo e di informazione – spiegano da Confcommercio e Confesercenti – Non abbiamo finora, nonostante continuamente citati in merito a qualsiasi attività che riguarda il popolo delle imprese della nostra città, mai replicato. Altri di contro, continuano a screditare, professionalmente e umanamente coloro i quali la pensano diversamente tanto da definirci, nella circostanza, in modo ironico “Novelli delegati” ed appellarci sgarbatamente come “Tom e Clay”. Una grande forma di diffamazione nei nostri confronti invece definiti, da chi ci conosce e modestia a parte, imprenditori seri! Si potrebbe concludere con una bella risata, per la superficialità delle sue affermazioni, che anche in questa circostanza continuano a coinvolgere altri enti ed istituzioni, ma non ci riusciamo proprio! Pertanto, a difesa della nostra moralità e immagine abbiamo incaricato i nostri uffici legali di intraprendere ogni opportuna iniziativa per difendere, nelle opportune sedi, la nostra serietà e professionalità».