Il 23 dicembre 2010 veniva inaugurato questo tratto di circa 2 km raddoppiato e con rotatoria. Un progetto che tra il 2007 ed il 2010 costò circa 5 milioni di euro. Un tratto che però da otto anni non vede particolari interventi di manutenzione e che si presenta completamente disastrato e pericoloso.

Il progetto fu finanziato per metà dal PIT2 Nord Barese e per l’altra metà con fondi comunali. Due chilometri che sarebbero dovuti esser un fiore all’occhiello dell’accoglienza in città ad Andria. Si parte da via Barletta e dunque dall’ingresso autostradale sino a via Trani, due incroci importanti e particolarmente frequentati dalle vetture come la SS170 e la SP1. Nel mezzo la grande rotatoria che introduce, invece, nella zona PIP, dunque nella zona produttiva della Città di Andria. Un’opera che ad oggi, dopo otto anni, sta lentamente scivolando in basso con grave pericolo per le autovetture soprattutto nelle corsie di destra cioè quelle di marcia che dovrebbero esser più utilizzate. Traffico merci e di autovetture costante ed intenso con un asfalto completamente ceduto e mai riparato e mezzi costretti in sostanza a transitare solo sulla corsia di sinistra. Un tratto di strada in cui il limite di velocità è fissato in 90Km/h, un tratto in cui quella velocità è assolutamente sconsigliata naturalmente.

Sul restante tratto di tangenziale, tuttavia, nel 2012 fu pubblicato un bando di gara per la manutenzione straordinaria. Lavori partiti poi a luglio 2013 per circa 6 km su cui è stato completamente rifatto il manto stradale ma anche barriere di sicurezza e illuminazione. Un tratto stradale che però ha lasciato invariati alcuni problemi in particolare nelle corsie di entrata ed uscita e dunque sulle rampe. Anche qui le buche la fanno da padrona.