E’ stato respinto in primo grado dalla sezione prima del TAR di Puglia il ricorso presentato dall’ex Presidente del Consiglio comunale di Andria, Laura Di Pilato, avverso proprio alla revoca del suo ruolo avvenuta nella seduta del 10 aprile scorso con la sfiducia dell’assise pubblica cittadina.

Un dispositivo di 23 pagina in cui i giudici hanno riassunto la vicenda con dovizia di particolari ed analizzando i vari momenti ed i tre punti contestati proprio dalla consigliera Laura Di Pilato. Tra le motivazioni che hanno portato alla decisione da parte dei giudici del TAR c’è la considerazione di “condotta gravemente irresponsabile” nell’abbandono dell’aula da parte di Laura Di Pilato mentre era alla guida del Consiglio, avvenuta nella famosa assise comunale del 4 dicembre 2017 durante uno dei consigli più tesi della consiliatura Giorgino. In quella occasione, lo ricordiamo, durante l’illustrazione di uno dei punti in discussione da parte dell’allora assessore Paola Albo, andò in scena uno scontro istituzionale tra la stessa Laura Di Pilato ed il segretario generale dell’ente per l’eventuale conta dei presenti che in quel momento erano al di sotto della soglia minima per lo svolgimento dell’assise. A quel punto vi fu proprio l’abbandono dell’aula da parte della Presidente del Consiglio. Ma i giudici hanno ritenuto questo atteggiamento una condotta “irresponsabile” e non una legittima difesa come sostenuto da Laura Di Pilato.

Nelle motivazioni, in realtà, i giudici hanno più volte ribadito e spiegato con dovizia di particolari il ruolo che attiene al Presidente del Consiglio, un compito “che non può permettere personalismi incompatibili con l’esercizio di un ruolo di garanzia istituzionale”. Nel dispositivo sono poi analizzati anche tutti gli altri episodi, come detto, che hanno portato (scrivono i giudici) “all’insanabile contrasto istituzionale” tra le parti in causa.

L’Avvocato Di Pilato ha, tuttavia, già anticipato un nuovo ricorso avverso alla decisione del TAR al Consiglio di Stato.