Tra i disagi più grandi in questa ondata di freddo c’è stata senza dubbio la difficoltà di spostamento per i pendolari. I più colpiti sono stati sicuramente i viaggiatori andriesi che in molti casi sono riusciti a partire ma non a tornare. Il motivo è presto detto: i collegamenti sostitutivi di Ferrotramviaria sono stati assicurati a singhiozzo in questi giorni. Tra cancellazioni e sospensioni sono state drasticamente ridotte le corse a causa, a sentire l’azienda che gestisce la ferrovia a nord di Bari, delle complesse condizioni delle strade. Il servizio sostitutivo di bus, lo ricordiamo, è attivo sostanzialmente da Ruvo ad Andria passando per la stazione di Corato perché il tratto  ferroviario è  chiuso dal 12 luglio 2016, data del disastro ferroviario. Nuovi disagi che hanno provocato l’ira di moltissimi pendolari, disagi registrati anche stamane quando un post su facebook ha rilanciato il nuovo stop dei bus sulla tratta Ruvo-Andria.

Solo attorno alle 11,30 sono riprese regolarmente le corse sostitutive. In realtà, è bene ricordarlo, le prefetture di Bari e Barletta Andria Trani hanno rimarcato più volte che lo stop per i mezzi pesanti non prevedeva l’annullamento di corse da parte dei bus che però, naturalmente, avrebbero dovuto esser regolarmente muniti di gomme termiche. La stessa Ferrotramviaria, è notizia di ieri, ha subito dalla Regione Puglia, che da in concessione la tratta ferroviaria alla ditta, una sanzione di 82mila euro per percorrenze non effettuate nel 2017. A seguito, si legge nella nota dell’Assessore ai Trasporti Giannini, di accertati disservizi che si sono verificati nel trasporto ferroviario. A stretto giro, tuttavia, è giunta anche una replica da parte dell’ASTIP, l’associazione che raccoglie alcuni dei parenti delle vittime del 12 luglio 2016: «Chiediamo all’assessore di quanto avete multato la Ferrotramviaria per l’anno 2016, l’anno del terribile disastro che ha portato alla morte di 23 persone». L’ASTIP chiude amaramente la nota chiedendosi «Vorremmo capire quanto avete valutato la morte dei nostri cari?».