Come ogni anno “Il Sole 24 Ore” scatta una fotografia delle città italiane, scegliendo di inquadrare la questione del benessere e della Qualità della Vita tramite 42 indicatori suddivisi in sei macro-aree (“Ricchezza e consumi”, “Affari e lavoro”, “Ambiente e servizi”, “Demografia e società”, “Giustizia e sicurezza”, “Cultura e tempo libero”), riferiti all’ultimo anno appena trascorso.

A vincere questa classifica è stata la città di Milano, per la prima volta al primo posto, seguita da Bolzano e Aosta. Il capoluogo lombardo trascina con sé le altre le province della regione, tutte in miglioramento, ad eccezione di Sondrio e Como. Nella top ten si confermano anche le province dell’arco alpino: miscelando i parametri, da quelli legati alla “Ricchezza e consumi” a quelli di “Cultura e tempo libero”, anche quest’anno Bolzano, Aosta, Belluno (la vincitrice 2017) e Trento restano nella parte alta della classifica delle città più vivibili. Più in generale è il Triveneto a popolare le prime trenta posizioni. Solo Venezia e Rovigo si piazzano poco dopo, rispettivamente al 34° e al 58° posto.

In coda alla graduatoria, invece, si ritrova Vibo Valentia, ultima per durata media dei processi e registra anche una delle più basse spese dei Comuni per minori, disabili e anziani. È la quarta volta che compare sul fondo, circondata da numerose province del Sud. Per incontrare una provincia della punta dello Stivale bisogna infatti scendere fino alla 73ª posizione dove c’è Ragusa. Solo dopo si trovano le altre siciliane, calabresi, lucane e campane. Quattro province pugliesi, poi, scivolano tra le ultime dieci: Brindisi, Barletta-Andria-Trani, Taranto e Foggia. In controtendenza, nella performance rispetto all’anno scorso, solo Lecce, che sale di 12 posizioni al 92° posto, e Bari che guadagna nove posizioni.

QUALITA’ DELLA VITA 2018 – LA CLASSIFICA CON TUTTI GLI INDICATORI