Si è svolta nella serata di lunedì una seduta di Consiglio Comunale fiume durata quasi 10 ore è terminata alle 5,42 del mattino. Un’assise fondamentale per il futuro dell’Ente, con tre importanti punti all’ordine del giorno, tra questi il Piano di Riequilibrio finanziario plurienniale. Al consglio hanno parteicpato 29 consiglieri, 4 gli assenti, tra questi la consigliera Stefania Alita fondamentale per i numeri risicati della maggioranza.

La stessa maggioranza, dopo diverse accese discussioni, ha approvato prima la semplice ratifica della Variazione al bilancio di previsione finanziario 2018/2020 mentre particolarmente accesa è stata la discussione, con la successiva approvazione sempre a maggioranza, sulla riduzione dell’indennità di funzione del Presidente del Consiglio Comunale e dei gettoni di presenza dei Consiglieri Comunali.

Lunga la fase di scontro anche per la proposta di riduzione del numero di assessori con le relative indennità. Su questo si è giocato parte dello scontro sia all’interno della maggioranza stessa che con le opposizioni. Complesso, secondo gli indirizzi del segretario generale, approvare un ordine del giorno o un emendamento al piano di riequilibrio perché ci sarebbe dovuto esser un parere dei revisori dei conti che avrebbe richiesto del tempo. Lo scontro, però, è stato dai toni accesi per usare un eufemismo con particolare animosità per la consigliera Laura Di Pilato del gruppo Misto ma anche del consigliere del M5S Vincenzo Coratella che assieme a Sabino Fortunato del PD hanno più volte chiesto le dimissioni del sindaco Giorgino. Alla fine spazio al Piano di Riequilibrio finanziario plurienniale, con la presentazione affidata ad un lungo monologo del sindaco. Il primo cittadino ha illustrato e tracciato un lungo percorso sui motivi che hanno portato l’Ente al pre-dissesto. Primo tra tutti la riscossione delle entrate, il recupero dell’evasione tributaria, e la presenza di residui attivi mai riscossi dall’Ente, oltre naturalmente ai debiti fuori bilancio.

Tutte motivazioni che, in realtà, nel tempo, i revisori dei conti ma anche il ministero delle’economia hanno sollevato. Piano che sarà spalmato in 15 anni e che come, ormai ben noto, prevede un’aumento di tutte là tariffe dei servizi a domanda individuale con il ridimensionamento di alcune azioni come per esempio il taglio delle forniture per circa un milione di euro alla Multiservice.

All’alba il piano è stato comunque approvato all’unanimità dei votanti e cioè 18 compreso il consigliere Nespoli e tutta Forza Italia che, durante il consiglio, si è battuta per due emendamenti ed un atto di indirizzo. L’amministrazione virerà sul potenziamento dell’ufficio tributi per la riscossione e non sull’affidamento esterno del servizio oltre a pensare, con successivi atti di Giunta, di ridurre il numero di assessori a 6 con le relative indennità. Tra il Sindaco Giorgino e la sua maggioranza, tuttavia, non sono mancati i moltissimi momenti di tensione, esplicativi di una situazione incrinatasi nel tempo e che sicuramente renderà ancor più complesso questo finale di secondo mandato a Nicola Giorgino.

Ora il documento così come approvato dal Consiglio sarà valutato dalla speciale commissione del Ministero che ne dovrà certificare la sostenibilità prima di dare il via libera definitivo al piano stesso.