La caccia all’invasore, l’investimento con l’auto per tramortirlo, la scena in piano stile film splatter per finirlo e poi lo scalpo come trofeo di una battaglia impari. Non è un film di quentin tarantino ma se lo fosse si intitolerebbe sicuramente “bastardi senza gloria”. Il video che gira sulle piattaforme social in questi giorni ci mette nuovamente difronte all’annoso problema della proliferazione dei cinghiali nel territorio dell’alta murgia pugliese ma lo fa descrivendoci una reazione bestiale ad un problema creato dall’uomo con l’immissione in natura di questa razza di cinghiale che ha origini nell’est europa. È una reazione così crudele e sproporzionata da mettere nettamente in secondo piano il grave danno che il branco di artiodattili stava procurando. Quando sono a caccia di cibo sono devastanti per i terreni coltivati. Se sono in branco la devastazione è totale anche per appezzamenti di terreno molto grandi.

Cercare di allontanarli è quantomeno legittimo ma in questo video di estrema violenza girato con un telefonino da chi era sui sedili posteriori di un suv il cui conducente si mostra deciso a perpetrare l’uccisione di almeno un esemplare di cinghiale nonostante l’invito alla prudenza di chi gli è accanto. Tramortire l’animale, finirlo con la forza bruta di un suv e poi con un coltello procurarsi il trofeo crediamo possa a buon titolo rientrare tra i reati puniti dall’articolo 544 bis del codice penale che prevede che chiunque per crudeltà cagioni la morte di un animale è punito con la reclusione da 4 mesi a due anni.