Mentre gli uffici lavorano per cercare di far partire la mensa scolastica nella Città di Andria, la Giunta Comunale venerdì scorso ha approvato le nuove tariffe che entrerebbero in vigore in caso di avvio del servizio nelle scuole andriesi. Vi saranno quattro fasce di reddito, secondo il dato Isee, per accedere ai pasti. Nessuna esenzione, se non per i casi di grande indigenza segnalati dai Servizi Sociali dello stesso comune e tariffe in rialzo che copriranno quasi per intero il costo del servizio. Per la Fascia A e cioè da 0 a 6mila euro il pasto costerà 3,10 euro (con costo dimezzato a 1,55 euro per ogni altro figlio fruitore). Per la fascia B, con Isee da 6 mila a 11 mila euro, il buono pasto costerà 4,90 euro; per la terza fascia, con Isee da 11 mila a 15 mila euro, il buono sarà di 5,60 euro; infine, per l’ultima fascia, con Isee superiore a 15mila euro, il buono costerà 5,90 euro.

In questi giorni si sta predisponendo, ci dicono dagli uffici della Pubblica Istruzione, l’ormai famosa procedura negoziata tramite il Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione, dopo il parere dell’ANAC, per affidare temporaneamente il servizio sino a giugno. Successivamente l’ente ha scelto di modificare il modus operandi in favore non più di una gara d’appalto, ma di una gara in concessione del servizio. In sostanza sarà individuato un gestore che in concessione porterà avanti il servizio per alcuni anni seguendo le tariffe già approvate dalla Giunta ma riscuotendo direttamente il costo dei pasti. E’ quanto già accaduto per diversi altri servizi come i parcometri o il cimitero comunale. Il Comune di Andria dovrebbe avere solo una compartecipazione economica pari a circa il 15% del costo totale del servizio stesso. I tempi, tuttavia, restano ancora incerti per l’avvio della mensa in tutte le scuole cittadine che presumibilmente vedranno ripartire il servizio non prima dell’inizio 2019.

Restano le preoccupazioni di molti genitori e di circa un centinaio di docenti: dopo la protesta in piazza del 25 ottobre scorso, infatti, nuovo incontro a palazzo di Città nei giorni scorsi per dipanare altre nubi sui servizi scolastici che in quest’annata hanno subito diversi aumenti ma anche tagli oltre all’accumulo di ritardi. Alla base delle decisioni dell’Amministrazione comunale, tuttavia, c’è la redazione del piano di riequilibrio che entro fine novembre dovrà esser concluso e presentato sia al Mef che alla Corte dei Conti per l’approvazione. Uno stato di cosiddetto pre-dissesto, che tocca inevitabilmente tutti i servizi a domanda individuale tra cui anche quelli scolastici.