Il Ministero dei Trasporti avrebbe diffidato, già nel 2012, la Regione Puglia ad adeguare la linea in concessione a Ferrotramviaria agli standard di sicurezza nazionali e comunitari.

Ma la cosa sarebbe rimasta lettera morta. E’, in sintesi, quanto ha spiegato ieri l’avvocato della Stato che rappresenta il Ministero dei Trasporti (citato come responsabile civile) nell’ambito dell’udienza preliminare per lo scontro dei treni, avvenuto il 12 luglio 2016 sulla tratta Andria-Corato di Ferrotramviaria e costato la vita a 23 persone e il ferimento per altre 51.

Nell’udienza davanti al Gup del Tribunale di Trani, Angela Schiralli, svoltasi nell’aula bunker del carcere, hanno concluso la discussione le parti civili, che si sono uniformate alla Procura nella richiesta di rinvio a giudizio per tutti gli imputati.

Hanno discusso però anche i legali dei due enti ammessi come responsabili civili, ovvero il Ministero dei Trasporti e Ferrotramviaria. In particolare, l’avvocato della Stato ha sostenuto che non si possono muovere addebiti ai funzionari del Ministero imputati e, di conseguenza, ha chiesto il non luogo procedere per tre di loro (Virginio Di Giambattista, direttore generale della direzione generale per i sistemi di trasporto e impianti fissi e il trasporto pubblico locale, nonchè Alessandro De Paola e Pietro Marturano, in qualià di direttori dell’Ustif di Puglia, Basilicata e Calabria); mentre una quarta persona (Elena Molinaro, direttore della divisione 5 della direzione generale-Tpl) ha già optato per il rito abbreviato.

Si torna in aula l’8 novembre, quando la parola passerà alle difese dei primi imputati; per gli altri si proseguirà nelle udienze del 13 e 15 novembre. In questa ultima data verrà anche fissata la data del processo in abbreviato. Davanti al Gup di Trani sono imputate 18 persone, più una società.

Si tratta di dipendenti, dirigenti e vertici della Ferrotramviaria, ma anche responsabili del Ministero dei Trasporti e dell’Ustif di Puglia, Basilicata e Calabria. I reati – contestati a vario titolo – dai pm Alessandro Pesce e Marcello Catalano sono quelli di disastro ferroviario, omicidio colposo e lesioni gravi colpose, omissione dolosa di cautele, violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro e falso.

La società Ferrotramviaria, che gestisce la ex linea Bari Nord, è imputata come persona giuridica e risponde dell’illecito amministrativo dipendente dai reati commessi da vertici e dirigenti. Parti civili nel procedimento, solo nei confronti dei 18 imputati (persone fisiche), sono la Regione Puglia, i Comuni di Corato, Andria e Ruvo di Puglia e le associazioni Acu e Anmil, oltre ai parenti delle vittime e ai passeggeri sopravvissuti. Mentre Ferrotramviaria e Ministero dei Trasporti sono stati ammessi come responsabili civili, cioè soggetti tenuti eventualmente a risarcire i danni.