«Uno strutturato sistema usuraio dove alcuni soggetti si occupavano, con diverse modalità, di prestare somme di denaro, altri di procurare i clienti e della riscossione». E’ stata smantellata nella Capitale dagli agenti della Polizia di Stato del commissariato Fidene Serpentara e quelli di Polizia Roma Capitale, una organizzazione dedita ad usura e spaccio di sostanze stupefacenti. Dieci le misure cautelari emesse dal gip al termine di complesse indagini coordinate dai pm del pool reati contro il patrimonio e criminalità comune: 6 custodie cautelari in carcere, una misura degli arresti domiciliari e 3 misure dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Custodia cautelare in carcere anche per R.M., 65 anni di Andria accusato di usura, spaccio e abusiva attività finanziaria. Manette anche per un 55 enne di Viterbo, un romano 47enne attualmente già detenuto, oltre che per un 42enne romano già ai domiciliari come anche un 61 enne. Infine, manette anche per un 32enne romano. Ai domiciliari è finito un romano 49enne mentre per altri tre dovranno presentarsi davanti alla polizia giudiziaria.

Elemento decisivo di riscontro è stato fornito dalle dichiarazioni rese dalle stesse vittime di usura, in gran parte titolari di attività commerciali sul territorio di Roma (ristoranti, bar, negozi di estetica). Contestualmente è stata ricostruita un’attività di spaccio di sostanze stupefacenti che ha portato al sequestro di circa 3 chili di cocaina e 6.400 euro. Sequestrati anche 39.800 euro ritenuti provento dell’usura, assegni bancari dati a garanzia per un valore di 40 mila euro, carte postepay e libri contabili «in cui erano annotati i prestiti concessi e dai quali è emerso inequivocabilmente il tasso usuraio applicato».