Qui dove muore la civiltà. Qui dove nasce una fetta rilevante di inquinamento. Qui dove rifiuti ed incuria si mescolano ad un territorio meraviglioso ma che difatto è violentato. Provare per credere: siamo sull’argine del canalone Ciappetta Camaggio in un tratto della Città di Andria che si snoda nei pressi del ponte della SP231 e giunge da via Castel del Monte sino a Contrada Santa Lucia. Una zona di campagna altamente produttiva e che, accanto al canalone, ha una miriade di alberi di olive e piante di altra natura. Ci sono anche diverse abitazioni private e ville, ma c’è soprattutto uno scempio assoluto.

Foto e video non riescono probabilmente a raccontarvi lo scenario al quale ci siamo trovati di fronte. Abbiamo più volte segnalato rifiuti di ogni genere in alcune zone periferiche della città, ma qui si raggiunge davvero il top. Non c’è altro che una discarica a cielo aperto. Una discarica con all’interno materiali di ogni genere che ad ogni ponticello di attraversamento del canalone aumentano in maniera esponenziale. Ci sono pezzi di televisori distrutti e accumulati, ma anche una vasca da bagno ed i redivivi divani sia sull’argine che all’interno del canalone. Poi ci sono gomme, frigoriferi e svariati elettrodomestici, ma anche bottiglie, laterizi, scarti di lavorazione, tubi ed ogni altra amenità che può venirvi in mente.

E poi c’è tanto amianto o eternit che dir si voglia. Amianto spesso nascosto anche in altri contenitori per esempio di plastica, eternit che è già rovinato e dunque pericolosissimo per l’ambiente e l’uomo. Pericolo che è reale anche perchè gran parte di questi rifiuti, a volte, viene anche bruciato. Da qui partono spesso i tanto vituperati roghi che caratterizzano le serate in città. E poi c’è l’incuria di un canalone che è fondamentale per la città di Andria: è una vera e propria bomba ecologica pronta ad esplodere visto che in caso di forti piogge quel canalone raccoglie le acque provenienti da più parti. Raccoglie acque che scorrono e che trovano tanti ostacoli come i rifiuti o come alberi ed erbacce di ogni natura. Ostacoli che possono esser trascinati e successivamente possono creare blocchi ed allagamenti.

Un appello all’immediata pulizia e bonifica ma anche, e soprattutto, al controllo ed al sanzionamento. Controllo delle istituzioni in primis, ma anche dei cittadini e di tutti quegli enti preposti per cui l’invito è a farsi una salutare passeggiata di salute in un luogo dimenticato e dove, purtroppo, è già morta la civiltà.