Incontri inconsueti tra attori e spettatori, fatti di confidenze sussurrate in un letto. E racconti di mafia, o meglio di Antimafia, narrate attraverso le storie di quanti hanno cercato di sconfiggerla, a costo della loro stessa vita.

Due momenti diversi, ma ugualmente significativi, quelli che hanno caratterizzato la sesta giornata del Festival Internazionale Castel dei Mondi di Andria. Ad alzare il sipario, è stato uno spettacolo che ha già fatto il giro del mondo, presentato dal 2012 in ben tre continenti e più di 30 città: “Todo lo que està a mi lado”, del drammaturgo e artista visivo argentino Fernando Rubio.

Sette performer femminili e altrettanti letti matrimoniali, disposti in Piazza Catuma, per accogliere di volta in volta, un attrice ed uno spettatore. L’essenza stessa dello spettacolo, che si realizza in quel momento indimenticabile che è l’incontro tra due sconosciuti.

È stato ancora Palazzo Ducale ad ospitare invece l’appuntamento serale del Festival. Sul palco, tre attori andriesi: Antonio Memeo, Domenico Tacchio e Agata Paradiso, che hanno portato in scena uno spettacolo tratto da un testo del giornalista Michele Palumbo (scomparso un anno e mezzo fa). “Storie di (Anti)Mafia”, un viaggio nelle vite di alcuni personaggi simbolo della guerra alla mafia (come Pippo Fava o Peppino Impastato), tutti legati putroppo dallo stesso tragico destino.

Nel servizio l’intervista ad Antonio Memeo, regista e attore.