«È stata davvero una brutta immagine vedere da un lato i cittadini radunati in assemblea sotto il Comune di Andria e dall’altro i cancelli del Palazzo di Città chiusi a doppia mandata». Inizia così la nota della consigliera comunale di centrosinistra Daniela Di Bari (Lista Emiliano). «Del resto quelle persone erano lì solo per chiedere garanzie per loro e per i propri figli a chi li rappresenta, gli stessi che presto dovranno decidere delle loro sorti».

Il riferimento dell’esponente politico è al sit-in di protesta indetto dalla Uil e tenutosi ieri sabato 22 settembre presso Palazzo di Città in piazza Umberto I. Una manifestazione voluta per chiedere garanzie all’amministrazione circa i servizi di refezione scolastica, assistenza specialistica e trasporto, messi a rischio dal piano di pre-dissesto che la giunta dovrà preparare nei prossimi mesi.

«Ero in piazza con le decine di cittadini arrabbiati e preoccupati – spiega la consigliera. Eravamo un centinaio, e molti erano li in rappresentanza di cooperative, associazioni, scuole. La gente si aspettava d’interloquire con qualcuno della maggioranza, o almeno di essere presa in considerazione, invece niente, non si è visto nessuno. Il Sindaco aveva promesso l’arrivo di un suo delegato, abbiamo aspettato, aspettato e aspettato ancora, ma niente. La persone volevano semplicemente chiarezza, banalmente anche solo per potersi organizzare. La scuola è ricominciata ed è comprensibile che un genitore voglia sapere se il servizio di refezione ci sarà o meno, perché altrimenti a pranzo dovrà attrezzarsi per prendere suo figlio e assicurargli un pasto. A tutt’oggi questo non è dato saperlo. Di fronte a parti di società civile che volevano parlare della cosa pubblica – detto più prosaicamente, dei loro soldi – la politica si è dileguata, ha preferito latitare. Questo forse la dice lunga su quale idea ha di politica chi ci governa ormai da 8 anni – continua la Di Bari. Eppure questa gente scesa in piazza rappresenta la speranza per una città che non si rassegna e vuole rinascere. Spero tanto che il sit-in di oggi possa essere d’esempio, e rendere chiaro che a manifestare civilmente le proprie idee e le proprie rivendicazioni non c’è niente di male, non deve far paura. Abbiamo il diritto e il dovere di farlo, e personalmente sarò sempre al fianco di chi lo farà».