E poi capita di fermarsi per un caffè e di conoscere, con piacere, il neo primo dirigente del Commissariato di P.S. di Andria, il dr. Emanuele Bonato. Da circa un mese è giunto in città, originario del Friuli Venezia Giulia arriva dalla “Divisione Anticrimine” della Questura di Potenza e precedentemente ha guidato sia il Commissariato di Monopoli e prima ancora quello di San Paolo di Bari. Uomo del nord ma ormai da molti anni nella realtà appulo-lucana, ha tra le sue prime caratteristiche e peculiarità la voglia e la volontà ferma di girare a piedi per la città.

Camminare tra i cittadini per conoscere, capire, scrutare, razionalizzare gli interventi e le priorità. Ed è proprio in una passeggiata dopo il caffè che lo stesso Dr. Bonato mi spiega come, immaginandosi un marziano, la prima impressione avuta giungendo ad Andria sia stata quella di un posto dove ci sono alcune persone che pensano alla loro salute perchè decidono di mettersi, per esempio, il casco mentre vanno in scooter o in moto, e poi ci sono molti altri che invece non lo usano, non pensando alla loro salute. Un marziano si chiederebbe semplicemente perchè. Ma in Italia, fortunatatamente, mettere il casco è obbligatorio, dunque, una delle prime indicazioni che il neo Primo Dirigente ha dato, è stata quella di intensificare i controlli per il rispetto dell’art. 171 che obbliga proprio all’uso del casco.

Su quei motorini, si annidano anche molti piccoli o grandi avventori della malavita. Ed allora colpire il non utilizzo del casco per poter colpire non solo un comportamento pericoloso per la propria incolumità ma anche quei piccoli segni della malavita sul territorio che rendono insicuri i cittadini. Il tutto per avviare un circolo vizioso positivo che nasce, inevitabilmente, da un importante patto educativo tra tutte le forze in campo: istituzioni, politica, scuole e forze dell’ordine. Il Commissariato di Andria ha una realtà frizzante che attende, ormai da tempo, anche una migliore sistemazione ed in particolare la nuova Questura di cui ci occupiamo in altro articolo.

Ma il 54enne, originario del Friuli, ci tiene anche a specificare di aver preso a cuore i problemi relativi al centro storico. Tanta attenzione sul tema soprattutto per le giovani e giovanissime generazioni che lo frequentano e la sicurezza che anche su questo argomento non servirà solo repressione bensì formazione ed educazione nell’ottica di una prevenzione costante. Insomma, idee chiare, un passo alla volta partendo dalle piccole cose e tanta strada a piedi nella città.