E’ in programma per domani, mercoledì 29 agosto, il Consiglio Comunale di Andria convocato per approvare, tra gli altri punti, lo squilibrio di bilancio da oltre 11 milioni di euro, e da ieri, con l’approvazione in commissione bilancio anche il punto sul predissesto. Su questo si sono scontrate per settimane diventate ormai mesi, due fazioni della stessa maggioranza: quella facente capo a Forza Italia che sosteneva la necessità di proporre alla Corte dei Conti un piano pluriennale di rientro con accesso al fondo rotativo per far fronte alla debitoria accumulata dal comune.

Dall’altra parte il Sindaco Giorgino, che pure sarebbe un esponente di Forza Italia, e dei suoi che in una prima lunga fase si sono detti sicuri di poter affrontare la situazione economica del comune salvo poi aderire, almeno a parole, al piano di rientro. Nel corso della riunione di commissione infatti, l’assessore Lullo ha dichiarato che la delibera sul piano di rientro gode del placet suo e del Sindaco ma è anche vero che il documento di proposta di delibera non porta né la firma di Lullo né quella di Giorgino. La spiegazione starebbe nelle cifre emerse: il Sindaco e Lullo avrebbero temporeggiato considerando eccessiva la cifra riportata in debitoria.

La dirigente del settore finanziario Cinzia Fornelli li avrebbe semplicemente battuti sul tempo considerate le indicazioni contenute nella diffida emessa dalla prefettura e la volontà di inserire il punto di discussione nel consiglio già programmato per il 29 agosto. Più veloce di tutti però è stato il Presidente del Consiglio Marcello Fisfola che, ricevuta la proposta di delibera della dirigente, ha immediatamente inserito il punto aggiuntivo urgente nell’ordine del giorno. Tra i punti già programmati invece, e rivenienti dalla seduta dell’8 agosto, c’è anche la modifica del piano economico finanziario 2018 del servizio rifiuti. L’Aro BT 2, presieduta proprio dal Sindaco Giorgino, ha deliberato un aumento di tre milioni e mezzo di euro nel Pef. Dalla stessa delibera si evince che le modifiche “radicali” nella distribuzione dei flussi operate dall’agenzia regionale dei rifiuti avrebbero determinato questo aumento di circa 3 milioni e mezzo di euro. Tesi che è stata oggi smentita dal commissario straordinario per i rifiuti Grandaliano che in una nota afferma testualmente: «Nessun incremento dei costi e, conseguentemente, della Tari prevista nel Pef 2018, è imputabile a decisioni o a disposizioni dell’Agenzia, semplicemente perché nessuna nuova disposizione è stata assunta in tal senso. L’uscita dell’Aro BT 2 pare fuori luogo, oltre che totalmente priva di fondamento e per nulla attinente alla realtà dei fatti».