Un anno fa moriva S. E. Mons. Raffaele Calabro, Vescovo emerito della diocesi di Andria di cui era stato Pastore per oltre 27 anni. In diverse occasioni aveva detto di essersi molto legato a questa porzione del popolo di Dio e di sentirsi orgoglioso di servirla.

Era il 4 agosto 2017, giorno in cui la chiesa fa memoria di San Giovanni Maria Vianney, modello e patrono del clero e che lo stesso Mons. Calabro aveva proposto a tutti i sacerdoti della diocesi come esempio di vita sacerdotale. Nella lettera pastorale dal titolo “Profilo storico, spirituale e pastorale del Santo Curato d’Ars” così infatti scriveva Mons. Calabro: “Il Curato d’Ars era particolarmente colpito dalla permanenza della presenza reale di Cristo nell’Eucarestia. Era solitamente davanti al tabernacolo ch’egli passava lunghe ore d’adorazione, prima dell’alba o alla sera; verso di esso si volgeva spesso durante le sue omelie dicendo con emozione: “Egli è là”. E’ ancora per questo motivo che lui, così povero nella sua canonica, non esitava a spendere molto per abbellire la sua chiesa. Apprezzabile risultato fu il fatto che i suoi parrocchiani presero presto l’abitudine di venire a pregare davanti al SS. Sacramento, scoprendo, attraverso il comportamento del loro Curato, la grandezza del mistero di Dio”.

Fedele al suo motto episcopale “Domine in te speravi”, Mons. Calabro riponeva totale fiducia in Dio. Solo l’abbandono che viveva in Dio gli dava la capacità di servire questa chiesa locale e di affrontare le prove che ogni servizio comporta. In ogni occasione ricordava a noi sacerdoti che Dio è la sola ricchezza che gli uomini desiderano trovare in un sacerdote.

Il magistero di Mons. Calabro è stato ricco ed efficace. Pastore colto e dalle grandi doti dottrinali così come sottolineato da Papa Francesco nella lettera gratulatoria inviatagli in occasione del XXV Anniversario di Ordinazione Episcopale: “E’ a noi noto che sei fornito di singolare dottrina che gli assidui studi, soprattutto delle materie giuridiche e teologiche, consolidarono e accrebbero. Questa competenza raggiunta in modo conveniente, è stata successivamente messa a disposizione del bene dei fedeli ed è stata di grande vantaggio a tutta la Chiesa”.

Uomo di grande integrità morale, sobrio e discreto, ha favorito la corresponsabilità nella comunità diocesana e ha sempre avuto grande attenzione verso le vocazioni sacerdotali. Testimone di due prodigi della Sacra Spina, Mons. Calabro ha curato in particolare i cammini preparatori finalizzandoli non tanto al prodigio in sè, quanto soprattutto a rafforzare la fede dando il primato all’evangelizzazione e alla testimonianza della carità.

A distanza di un anno, nel primo Anniversario della morte di Mons. Raffaele Calabro, la comunità diocesana si ritroverà martedì 7 agosto alle 20.00 presso la Chiesa Cattedrale di Andria per partecipare alla Concelebrazione Eucaristica di suffragio, presieduta dal Vescovo Mons. Luigi Mansi.
Grati per il bene ricevuto, siamo certi che in paradiso continua ad amare la sua cara diocesi di Andria. Mons. Calabro è tumulato, come da sua volontà, nel cimitero comunale di Andria dove riposa anche la sua mamma.