L’idea di presentare un piano di rientro per far fronte alla debitoria che il comune di Andria deve affrontare non sarebbe più considerata da escludere nemmeno da parte del sindaco Nicola Giorgino.

Sono giorni in cui tutti gli uffici sono chiamati a consegnare all’assessore al bilancio Lullo un quadro completo della situazione economica. A ciascun assessore il compito di stimolare la consegna di questa documentazione che però va detto, tra lo stop forzato da qualche acciacco del sindaco, la giunta rimasta azzerata per alcune settimane, gli uffici non hanno lavorato al massimo delle proprie possibilità, e adesso recuperare il lavoro non svolto in pochi giorni è davvero difficile.

Come difficile, di conseguenza, è la possibilità che sia convocato entro il 31 luglio il consiglio comunale che dovrebbe discutere la salvaguardia degli equilibri di bilancio, ovvero quell’operazione utile a sistemare eventuali incongruenze rispetto al bilancio di previsione approvato ad aprile.

L’operazione verità sui conti del comune sarebbe dunque già in corso e potrebbe culminare con la richiesta di approvazione di quel piano di rientro da presentare alla corte dei conti per permettere all’ente di accedere ad un mutuo che consenta di affrontare la debitoria e avere liquidità in cassa, seguendo però pedissequamente la spending review che sarà indicata nel piano.

Piano che a sua volta deve tenere conto delle indicazioni fornite dal ministero dell’economia e delle finanze nella sua relazione sui conti del comune di Andria presentata al termine di una indagine puntuale realizzata dagli ispettori del MEF. Su cui poi si è innestato anche il parere dei revisori dei conti del comune e che infine ha indotto il nuovo dirigente del settore finanze del comune Cinzia Fornelli, a condividere la strada del piano di rientro come soluzione ai problemi economico finaziari del comune.

Su questo piano potrebbe ritrovarsi la maggioranza che sostiene Giorgino: è la strada che indicavano i forzisti dissidenti e che sta trovando sempre maggiori adesioni da parte dei consiglieri. E sembra che anche Giorgino non sia più così deciso nel contrastare questa via. Bisognerà capire però se questo piano sarà approvato: il principale problema del comune di Andria infatti è nella riscossione delle tasse.

Un’evasione che si attesta intorno al 40% e che riduce il flusso di cassa dell’ente che poi si ritrova con un accumulo di debiti che prima o poi sarebbero venuti, come i nodi, al pettine ma che non si capisce come possa essere migliorato. Il Mef ha anche indicato al comune di sacrificare la municipalizzata Multiservice. Che se ne farà? Ci sono poi una serie di servizi che il Comune ha mantenuto dai tempi delle vacche grasse e dei sostanziosi trasferimenti dello stato alle casse comunali: servizi che non sono stati tagliati nonostante la penuria di risorse economiche. Su tutti questi punti cosa si deciderà di fare?