«Esprimiamo piena solidarietà all’infermiere, vittima dell’incresciosa aggressione subita al Pronto Soccorso dell’Ospedale “Bonomo” di Andria. Un’aggressione che si aggiunge ad altri simili gravi episodi succedutisi nel corso degli ultimi mesi. Va dato atto dell’abnegazione dell’infermiere che, nonostante le conseguenze dell’aggressione, ha continuato a prestare la propria opera». Sono le parole dei delegati provinciale ed aziendale FSI-USAE Antonio Matarrese e Raffaele Zingaro che a distanza di qualche giorno stigmatizzano anche il demansionamento e la carenza degli organici nel nosocomio andriese. Nel pomeriggio del 12 luglio scorso, all’interno del Pronto Soccorso dell’Ospedale “Bonomo” un infermiere è stato aggredito da un uomo in evidente stato confusionale. L’aggressione, denunciata dalla sigla sindacale di categoria, naturalmente, è una goccia che ha fatto traboccare sostanzialmente il vaso.

«La carenza di operatori sanitari e di un adeguato sistema di sorveglianza – aggiungono – determina una situazione assai delicata e critica in particolare per il Pronto Soccorso di Andria che risulta sempre affollato in tutti i periodi dell’anno. Il periodo estivo, poi, aggrava le situazioni per le aumentate emergenze sanitarie che si verificano. Continueremo a sollecitare, come già abbiamo fatto, la Direzione Sanitaria affinché adegui le unità di personale e rafforzi gli apparati di vigilanza anche con la presenza assidua di una guardia giurata».