La filiera italiana dell’olio adesso fa gioco di squadra a difesa di un marchio che è sinonino di eccellenza. Lo fa attraverso un’intesa storica, siglata a Roma il 28 giugno scorso dalle associazioni Coldiretti, Unaprol, Federolio e Fai che hanno sancito il più grande contratto di filiera per l’olio made in Italy mai realizzato prima.
Un accordo tra produttori e le principali aziende di confezionamento nazionali per un quantitativo di 10 milioni di chilogrammi ed un valore di oltre 50 milioni di euro.
Una tappa fondamentale nel processo di valorizzazione dell’olio italiano. I dettagli di questa iniziativa sono stati presentati ad Andria, ieri pomeriggio, nel corso di un incontro ospitato nella sala convegni del chiostro di San Francesco. L’occasione per conoscere i termini dell’accordo e soprattutto i suoi effetti sull’intero settore olivicolo.

Il contratto, di durata pluriennale, punta ad assicurare la diffusione dell’olio italiano al 100%, stabilizzare le condizioni economiche di vendita, valorizzare la sua distintività ed infine assicurare la giusta distribuzione del valore tra tutte le parti della filiera.

Si tratta di un accordo rivoluzionario, oltre che provvidenziale per l’intero settore olivicolo che, a partire dalla Puglia, sta attraversando un momento di grande difficoltà a causa dei danni provocati dal maltempo e dalla spietata e spesso scorretta concorrenza straniera.

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