«Tutte le interpellanze presentate dal PD sul bilancio pluriennale 2018/2020, approvato velocemente dalla maggioranza, trovano pieno riscontro nella relazione sulla verifica amministrativo-contabile emessa dagli ispettori della finanza pubblica del MEF. A quelle interpellanze ancora nessuna risposta o spiegazione ci è giunta. Con la nomina del nuovo assessore al bilancio, siamo certi che le risposte saranno “celeri e ben motivate”». Lo dichiara in una nota il Segretario Cittadino del Partito Democratico di Andria, Giovanni Vurchio.

«Ma parliamo della drammatica e preoccupante relazione del Ministero: tanti sono stati gli aspetti esaminati e tanti sono gli allarmismi lanciati dagli ispettori in merito alla gestione finanziaria delle casse comunali negli ultimi cinque anni. Sottolineano che in tutti gli esercizi lo scostamento fra i dati previsionali e l’effettivo andamento della gestione è stato molto marcato. Non solo, dure criticità sono state rivolte all’amministrazione che utilizza una mole così ingente di risorse da destinare agli investimenti non per finalità sue proprie, bensì per garantire l’equilibrio corrente. Questo dimostra la presenza di criticità nella modalità di programmazione della spesa dell’ Ente.

A testimoniare che i problemi sono iniziati nel mandato precedente, gli ispettori sottolineano anche diverse differenze numeriche – che in realtà non dovrebbero esserci – tra le previsioni definitive indicate nel bilancio di previsione e quelle riportate nel conto consuntivo (in particolare nell’anno 2013) comunque approvati dal consiglio comunale del 28 novembre 2013.

Circa, invece, le tanto decantate “somme da incassare”, gli ispettori hanno evidenziato che le procedure utilizzate dal Comune di Andria non hanno consentito un facile riscontro anche per i frequenti ricambi delle figure dirigenziali negli ultimi anni. Ricambi che hanno interessato anche l’ufficio tributi atteso che dal 2012 ad oggi ha visto il cambio di tre funzionari responsabili. Ma il dato più significativo e preoccupante evidenziato, è la percentuale molto bassa di riscossione dei predetti crediti, pari al 34,2% oltre che ad una limitata velocità di smaltimento dei residui attivi, nella misura del 5,82%. E’ evidente che questo modo di amministrare un Ente, non può che portare ad un totale prosciugamento delle casse con la conseguente necessità di usufruire di strumenti straordinari come le anticipazioni di tesoreria. In sostanza – dichiarano gli ispettori – l’ente si trova in una, ormai consolidata, precaria situazione di cassa tanto che, a partire dall’esercizio 2013, l’amministrazione non è stata in grado di rimborsare integralmente a fine esercizio l’anticipazione di tesoreria utilizzata.

Dal punto di vista organizzativo, poi, tale situazione denota un totale scollamento fra i comportamenti delle strutture che provvedono all’ordinazione degli acquisti al di fuori di qualsiasi logica di coerenza con le risorse di bilancio e i contenuti degli atti di programmazione finanziaria. Tutto questo, detto in parole semplici, vuol significare: Incapacità di amministrare un Ente con conseguenti danni per l’intera collettività. Stacchiamo la spina prima possibile a questa amministrazione di centro destra prima che la quarta “nuova giunta” possa essere considerata altrettanto incapace.

Intanto, tutte le forze di centro sinistra chiedono la convocazione di un consiglio monotematico che affronti la situazione finanziaria del nostro Ente alla luce sia della relazione conclusiva del MEF, già richiesta a novembre 2017 da un gruppo di consiglieri comunali e respinta dalla maggioranza, che del comunicato stampa di un esponente della maggioranza con il quale evidenziava che il problema della giunta è solo un pretesto per non parlare del bilancio. Allora, cari consiglieri comunali tutti, il bilancio rappresenta il cuore pulsante di una comunità che ci appartiene ed alla quale siamo tutti interessati, parliamone».