«Mi scuso innanzitutto per il ritardo di questa mia comunicazione, la quale intende fare chiarezza sugli accadimenti degli ultimi giorni». Inizia così la lettera aperta di Paolo Montemurro all’indomani dell’iscrizione al campionato della Fidelis Andria.

«Ho dovuto fare i conti non solo con le carte di bilancio ma anche con me stesso: la passione per questi colori e l’attaccamento alla Fidelis mi hanno spinto oltre i miei limiti, come impegno umano e sforzo finanziario. Comprendo che l’ottimismo che mi ha sempre contraddistinto può essere stato interpretato come atteggiamento di chi vuole fare tutto da solo, ma è la solitudine di chi nella sua vita si è sempre rimboccato le maniche, con caparbietà e sacrificio. In questi giorni, invece, ho compreso che chiedere aiuto non è un segno di debolezza. Ho vissuto la giornata di martedì con enorme sofferenza: il mancato pagamento degli ultimi stipendi è stata una sconfitta personale che farò fatica a perdonarmi.

Dopo alcuni giorni di riflessione, sono riuscito a portare a termine gli adempimenti per l’iscrizione della nostra Fidelis al prossimo campionato, con la certezza che i probabili punti di penalizzazione con cui inizierà la prossima stagione rappresentano per me e per tutti una grande ferita, che potrà essere rimarginata con il supporto e la vicinanza della Città di Andria (sia moralmente, sia economicamente). La situazione attuale è nota a tutti: il 6 luglio è l’ultima data utile per la ricapitalizzazione e/o ridefinizione della compagine societaria. In realtà la situazione societaria era conosciuta già dalla passata stagione, quando a ottobre il sottoscritto ha fatto un passo indietro, impegnandosi a promettere a terzi alcune quote societarie, ritrovandosi però la piazza contro. Per questa rinuncia, continuo a pagarne ancora oggi le conseguenze economiche in prima persona.

Non sto qui a dilungarmi oltre, né sto a evidenziare alcune sfumature che potrei non avere condiviso. Non è questo il momento di mettere in evidenza le piccole differenze di valutazione, ma è fondamentale nei prossimi giorni direzionare le nostre scelte sull’amore per la Fidelis, che unisce tutti noi. Alcuni imprenditori interessati ed entusiasti hanno già espresso la loro volontà di investire nel progetto Fidelis, con l’obiettivo di rafforzare la territorialità e valorizzare Andria e il popolo andriese; allo stesso modo, in questi giorni, un tifoso e amico andriese mi ha comunicato la sua decisione di entrare in società già dalla giornata di lunedì, tendendo la mano in questo momento di difficoltà.

È dunque vitale per la Fidelis Andria che altri imprenditori legati alla causa manifestino la loro volontà di supportare il progetto nei prossimi e decisivi giorni, nella speranza che questo primo ingresso in società possa essere un esempio di passione e coraggio per tutti (e chissà che nella prossima riunione societaria alcune decisioni importanti non possano essere discusse anche in dialetto andriese…).

È volontà di tutti i soci, uniti nello stesso obiettivo, di organizzare e coadiuvare questi incontri. Il mio impegno sarà quello di fare tutti i passi indietro che serviranno, fino anche a defilarmi completamente, se necessario. Le mie quote societarie, come già dimostrato, sono infatti a disposizione di chiunque creda nel progetto Fidelis e, al tempo stesso, abbia la possibilità di adempiere ai sacrifici economici che sono indispensabili per portare avanti una Società Professionistica.

Mi permetto di dire che non è questo il momento di puntare il dito contro qualcuno o di fare inutili processi. Questo è il momento in cui ognuno di voi, in relazione alle proprie possibilità, continui con ancora più forza ad essere vicino alla Fidelis, come solo voi siete capaci di fare, da veri “ORGOGLIOSI DI ESSERE ANDRIESI”».