«Nessun addio a Villa Bonomo che anzi adesso avrà difatto un vincolo sulla propria natura. E’ l’ennesima dimostrazione, per chi non lo avesse ancora compreso, del livello di competenza dei consiglieri 5 stelle». Sono le parole contenute in una nota del Gruppo Consiliare della maggioranza di centrodestra Catuma 2015 sulla vicenda di Villa Bonomo, l’antica villa patronale al centro di una ritipizzazione urbanistica del commissario ad acta dopo una sentenza del Tar di Puglia.

«Ci lascia stupiti – spiegano da Catuma 2015 – ma forse neanche più di tanto attesi i precedenti “storici”, che i consiglieri del Gruppo 5 Stelle abbiano appreso da un “manifesto per strada” dell’esistenza di una delibera del commissario AD ACTA che avrebbe adottato una variante al PRG per l’autorizzazione alla costruzione di edifici residenziali al posto di Villa Bonomo. Senza verificarne anche superficialmente i contenuti, gli stessi consiglieri pentastellati creano, attraverso una lettura maldestra di un manifesto, dunque, una falsa notizia per creare ulteriore confusione e conflittualità tra i cittadini. Potremmo pensare sia mala fede o forse più semplicemente incompetenza».

«Questo, aldilà di tutto, deve innanzitutto far riflettere i cittadini sul pressapochismo e la superficialità di un gruppo di consiglieri che ambisce al ruolo di governo della nostra città e che spesso lo fa rilevare anche con una certa arroganza. Nel merito e, soprattutto, per spiegarlo ai consiglieri pentastellati che se ne facciano portavoce dei propri elettori, é opportuno chiarire che, al termine di un complesso iter giudiziario promosso dai proprietari di Villa Bonomo, con delibera n. 7 del 17 maggio 2018, il Commissario ad Acta nominato dal TAR ha deciso di confermare per l’immobile in questione, comprensivo delle sue aree di pertinenza, la destinazione A3 – Edifici sparsi di valore storico ambientale».

«Di questa delibera è stata data, come previsto dalla legge, ampia notizia con l’affissione di quel manifesto che è stato letto in maniera errata dai consiglieri pentastellati. Senza ulteriormente soffermarci sulle polemica della fake news a firma 5 stelle apparsa su di un giornale online cittadino, vogliamo invece prospettare una soluzione politica (nel senso semantico del termine, di interesse della polis della nostra città) alla questione in esame. Appare, infatti, scontato che si tuteli un bene, come Villa Bonomo, che ha una valenza che dimostra la presenza di una cintura verde dell’abitato di Andria, costituita da una serie di ville gentilizie e orti. Appare altrettanto ovvio quanto non sia giusto che alcuni proprietari di aree possano edificare ed i vicini, sfortunati eredi di villini storici, non lo possano fare».

«In tal senso esistono, e ci auguriamo vengano applicati, sistemi cosiddetti perequativi che tutelano i beni da salvaguardare e attribuiscono ai proprietari degli stessi la possibilità di edificare su aree (definite di atterraggio) individuate dall’Ente locale. Su questo punto, quindi, siamo pronti ad intervenire durante i prossimi mesi, al fine di attivare tutte quelle procedure tese alla tutela del patrimonio storico della nostra città senza tralasciare l’ obiettivo di favorire uno sviluppo economico che non penalizzi i privati. Tale concetto vale sì per villa Bonomo ma anche per il Teatro Astra cui, al termine della medesima procedura è stata attribuita destinazione residenziale (edificabile per appartamenti) con il mantenimento della facciata. Questo è e sarà sempre il nostro approccio strategico a tutela dello sviluppo urbanistico della Città nella Sua accezione più ampia ed inclusiva, formalizzato e non superficiale e spesso arrogante come nei metodi usuali cui il Movimento 5 Stelle ci ha abituato».