«La Regione Puglia, sulla Xylella, come è noto, non ha fatto il suo dovere. Ma anche l’Unione Europea porta un carico considerevole di responsabilità. Per questo, abbiamo sottoposto agli ispettori di Bruxelles una proposta precisa: l’Ue, in quanto corresponsabile, rediga e finanzi direttamente un Piano Agricolo e Olivicolo regionale per la riqualificazione delle aree colpite e distrutte dall’infezione».

Così il capogruppo di Forza Italia, Nino Marmo. «Se è vero quanto ormai pacifico tra la comunità scientifica – aggiunge – ovvero che la Xylella non è un’infezione endogena, ma è nata a causa dell’ingresso in Puglia di materiale vegetale infetto ed importato da altri Stati membri (probabilmente dall’Olanda), appare evidente che l’Ue non abbia messo in pratica le azioni di controllo, monitoraggio e quarantena del materiale vegetale che entra in Europa. Orbene, la nostra terra vanta una dotazione di circa 60 milioni di ulivi, di cui almeno 3 milioni -dicono gli osservatori- sono quelli ormai morti in Salento per contagio da Xylella. Ciò significa che oltre ai danni già provocati, se ne rischiano di inenarrabili sotto il profilo economico per l’innalzamento della ‘fascia rossa’ verso il nord della Puglia. Ciò, colpendo un territorio altamente produttivo che ricomprende le province di Bari, Barletta Andria Trani e Foggia. Oltre ai danni ‘all’oro verde’ ci sono anche quelli all’oro ‘rosso’: la Puglia è prima produttrice di ciliegie in Italia ed anche questa coltura potrebbe essere attaccata dall’infezione. Bisogna tenere molto alta l’attenzione! Si tratterebbe, come è evidente – conclude Marmo – di un danno ingentissimo a due patrimoni colturali nostrani, ed è necessario che la regione promuova un imponente piano di comunicazione per informare sui rischi e sulle buone pratiche utili a tutelare le produzioni».