«Si attendeva la tanto sospirata conclusione di una delle più tristi e deplorevoli vicende che sta investendo l’intero territorio della Provincia di Barletta Andria Trani dove il populismo dei politici, aggravato da azioni poste in essere da uffici senza atti di indirizzo, ha determinato una situazione di incertezza che perdura e che avrebbe potuto tranquillamente essere evitata». Sono le parole di Savino Montaruli, responsabile di Unimpresa BAT, che all’indomani di un incontro tenutosi a Bari sulla questione Dehors con la Soprintendenza, non lascia spazio a buone notizie soprattutto per la Città di Andria.

«Gli esercenti che erano stati invogliati, quasi “indotti” ad investire enormi risorse economiche per strutturarsi, “autorizzati” in modo approssimativo, per le istallazioni dei dehors oggi tremano, soprattutto coloro che hanno investito nei centri storici ed aree sottoposte a vincoli – spiega ancora Montaruli – Una vicenda che va avanti da qualche anno, dopo che la Soprintendenza ha cominciato a fare le verifiche ed accertare che evidentemente quelle “concessioni” erano rilasciate in assenza delle prescritte autorizzazioni da rilasciarsi a cura i Enti diversi da quello comunale quindi dalla Soprintendenza che fa chiarezza chiudendo la stagione delle facili concessioni e delle illusioni. La situazione è pesante, molto pesante per la città di Andria in quanto l’incontro di lunedì 21 maggio in Soprintendenza non ha dato l’esito auspicato e sperato. Infatti nessun accordo o intesa è stata raggiunta su un Regolamento atteso da almeno due anni con un intero comparto, quello della somministrazione e vendita al pubblico di alimenti e bevande completamente allo sbando, già vessato da altre rilevanti problematiche quale, ad esempio, l’ulteriore aumento della tassa rifiuti o la drammatica condizione sociale che sta vivendo il centro storico cittadino. La Soprintendenza avrebbe addirittura messo in discussione gli attesi rinnovi in deroga delle concessioni che ancora giacciono sulle scrivanie ricolme negli uffici comunali».

«Questi esercenti, ricordiamolo, sono già stati multati dalla Polizia Municipale – spiega ancora Montaruli – ed ora risultano privi di autorizzazione quindi passibili di ulteriori multe, se tutto va bene, se non conseguenze molto più pesanti. Esercenti che si apprestano al pieno della stagione estiva senza alcuna certezza in attesa di quelle risposte che nessuno ancora fornisce. Mentre la città di Andria resta in questa pesantissima situazione di incertezza anche nelle città vicine il clima non è per nulla tranquillo».

«A Trani, per esempio, la tensione la si legge chiaramente e tutte quelle certezze che ci si era affrettati a far passare come tali si stanno rivelando, invece, molto flebili, come da noi più volte sottolineato e come anche gli Ordini Professionali avevano ripetutamente affermato. A tal proposito la stessa Soprintendenza pare disconosca qualunque forma di convalida di procedure e provvedimenti che invece venivano dati per scontati a Trani. Cosa significa? Significa che d’ora in poi le firme che funzionari comunali, impiegati, politici o altri illustri “consiglieri” ed “esperti, periti in materia” dovessero apporre varranno moltissimo ed avranno peso e valore anche di fronte ai contenziosi, ai tantissimi contenziosi che potrebbero arrivare sui tavoli e sulle scrivanie di chi ha continuato a giocare in solitudine. Sarebbe opportuno, a questo punto, che l’assessore Forlano per la città di Andria e la D’Agostino, per la città di Trani, convochino immediatamente dei Tavoli di Confronto e Conferenze di Servizio aperte a tutte le Sigle associative, agli Ordini Professionali, agli Esercenti, ai Residenti ed all’intera città perché questa è una questione che non riguarda pochi intimi ma l’intera Comunità».