«”A rattoppare i buchi che, oltre i conti delle casse comunali, caratterizzano anche la maggior parte delle strade di Andria, non si riesce più! Emblematica la situazione dei cedimenti della pavimentazione a Largo Grotte e nelle aree circostanti”». Scrivevo così in un comunicato pubblicato dalla stampa il 25 settembre 2017, segnalando la pericolosa situazione che si andava delineando in alcune zone del centro storico. Oltre alla stampa, avevo segnalato le criticità anche agli organi preposti: Settore Manutenzione Comune di Andria, all’Assessore Grumo e al Sindaco Giorgino. Ovviamente qualunque segnalazione stante l’accaduto sembra non essere stata accolta con le necessarie risorse, la superficialità con cui l’amministrazione governa questa città è stata ancora una volta confermata». E’ una lunga nota della Consigliera Comunale Daniela Di Bari a riportare alla memoria una vicenda, difatto, già segnalato circa 8 mesi fa da lei stessa prima del crollo, avvenuto ieri, in Largo Grotte.

«Mi sembra l’occasione giusta questa per ricordare che il lavoro di noi consiglieri è quello di farsi portavoce delle esigenze e le problematiche della cittadinanza, quello dei pericoli di crollo nel centro storico è una di quelle – spiega ancora Daniela Di Bari – Personalmente, pur essendo un consigliere d’opposizione, non amo fare sterili polemiche e di solito i miei interventi sono mirati a trovare soluzioni reali ai problemi delle persone e della città. La maggioranza dovrebbe dunque ora spiegare come mai una piazza nuova come quella di Largo Grotte, già oggetto di alcuni sporadici interventi di manutenzione alcuni mesi fa, sia potuta sprofondare in questo modo. Le piogge di questi ultimi giorni, comunque eventi atmosferici ordinari, hanno reso plasticamente visibile le carenze o gli errori gestionali delle opere pubbliche che nello specifico risalgono a circa 5 anni fa.
Carenze progettuali o mancato rispetto delle prescrizioni in fase di esecuzione? Carenze nell’attuazione del piano di manutenzione? Questi alcuni degli interrogativi posti lo scorso settembre cercando di dar voce a chi si sente inascoltato! E’ chiaro che urgono chiarimenti in sede istituzionale e approfondimenti ulteriori delle vicende apertesi a seguito delle segnalazioni».

«Forse perché la manutenzione nella nostra città consiste nel mettere toppe dove ce n’è bisogno al posto di seguire un piano organico di monitoraggio ed intervento? Ci sarà da aspettarsi altre situazioni simili a seguito degli ultimi raffazzonati interventi sul manto stradale in alcune vie della città? Spero proprio di no perché è in ballo la sicurezza dei cittadini. La fase di stallo generata da una mancanza di liquidità delle casse comunali contribuisce alla lentezza e ritardi dell’azione amministrativa rispetto ai problemi della città che, se non eseguiti con tempestività, generano situazioni da risolvere con urgenza e con maggiori costi per la collettività. Nonostante lo stato non più tollerabile, come cittadini siamo stati chiamati a pagare gli aumenti della TARI. Frutto della medesima superficialità?».