Diversi spintoni, accuse reciproche e il necessario intervento della forza pubblica dopo oltre un’ora e mezza di discussione sulla possibilità o meno di votare in apertura di Consiglio Comunale il nuovo Presidente dell’assise dopo la revoca di Laura Di Pilato. Una bruttissima pagina di politica che si sarebbe dovuta sanare dopo una sospensione di 10 minuti per riportare calma tra i consiglieri ed i cittadini presenti ma che, invece, ha semplicemente riacceso le polveri sopite.

Una bruttissima pagina di politica cittadina che diventa anche complesso raccontare con siparietti più o meno curiosi e tanto lavoro che andrà fatto, da parte degli organi deputati, per comprendere se tutto si sia svolto regolarmente o meno. Difficile entrare nel merito di dinamiche totalmente politiche e poco formali per una serata in cui si è siglato un nuovo “record” e cioè quello di aver visto sullo scranno di Presidente del Consiglio, ben tre diversi consiglieri anziani. A presiedere in apertura l’assise la consigliera Doriana Faraone che, sostenendo la necessità di portare a compimento immediatamente la votazione di un nuovo presidente, nonostante la seduta fosse già stata convocata in precedenza, ha presentato un ordine del giorno aggiuntivo. Tra accuse più o meno reciproche tra maggioranza e minoranze ed i pareri negativi del Segretario Generale e della Dirigente degli Affari Generali, si è arrivato all’impossibilità di proseguire con una grande confusione in aula che ha registrato diversi momenti di tensione estrema con la necessità di intervento della forza pubblica presente. Sospensione di dieci minuti, sembrava esser trovata la quadra ed invece nuova bagarre con la votazione di una pregiudiziale richiesta dalla maggioranza sull’impossibilità di voto dell’ordine del giorno aggiuntivo. 20 voti favorevoli e 11 contrari con la richiesta di Doriana Faraone di esser sostituita per l’impossibilità di proseguire in modo sereno la seduta.

Ma il colpo di scena è in “canna” e dagli scranni si alza Laura Di Pilato, seconda consigliera anziana che prima ha spiegato di non sentirsi disponibile per tutto quanto accaduto a presiedere la seduta e poi, dopo qualche minuto, ha chiesto prima la sospensione dell’assise e poi, per motivi di ordine pubblico, ha dichiarato sciolta la seduta. Ma nuovo colpo di scena, la maggioranza, dopo l’abbandono dell’aula da parte delle opposizioni, ha chiesto al segretario una conta dei presenti ed in aula sono risultati presenti 20 consiglieri. Seduta in pratica ripresa con il solo centrodestra in aula e Marcello Fisfola, terzo consigliere anziano, a presiedere la seduta. Rapidamente, dopo le tre diverse illustrazioni, approvazione all’unanimità dei presenti del DUP, del Piano Triennale per le opere pubbliche e del Bilancio di Previsione 2018-2020.

Una bruttissima pagina che, al di là della fredda e stretta cronaca, ha mostrato tutta la fragilità della politica cittadina ed i tantissimi veti e problemi più personali che dei partiti in uno scacchiere decisamente complesso e che ad ora, non sembra tener conto della necessità di metter in campo reali discussioni per il futuro della città.