Maggioranza compatta e revoca per la Presidente del Consiglio Comunale Laura Di Pilato. Il terzo tentativo è quello buono dopo i due consigli comunali andati deserti per le proteste della maggioranza stessa, ed in una seduta piuttosto lunga, nonostante i pochi ordini del giorno, arriva la decisione dell’assise dopo poco meno di tre anni di presidenza Di Pilato. Una lungo botta e risposta tra l’illustratore della proposta, il consigliere Di Vincenzo, e la replica della stessa Presidente. Motivazioni tecniche ma anche, naturalmente politiche, alla base della richiesta di revoca per un rapporto incrinatosi tra le parti dopo il consiglio comunale del 4 dicembre del 2017 quando vi fu l’uscita dall’aula della Presidente Di Pilato a seguito di una richiesta di riconta dei presenti al Segretario durante l’illustrazione di una proposta di delibera. Di qui una sequela di eventi che hanno reso impraticabile una via diplomatica con la sottoscrizione della richiesta di revoca da parte di 17 consiglieri.

Nella lunga illustrazione del consigliere Di Vincenzo, la presentazione anche di un emendamento che ribadisce ulteriori atteggiamenti ritenuti non confacenti all’imparzialità del ruolo. Lo stesso consigliere ha anche concluso chiedendo scusa alla cittadinanza per una vicenda che non avrebbe dovuto impegnare ulteriormente i lavori dell’assise comunale. Di contro una lunghissima nota di replica della Presidente Di Pilato che ha ribadito passo dopo passo la sua assoluta correttezza nella gestione dell’assise comunale e dei rapporti tra consiglieri di maggioranza ed opposizione. Per la ormai ex Presidente «le motivazioni reali sono di natura meramente politica e dunque invalidate non essendoci nessuna violazione di regolamento. Mai ostacolato i lavori del consiglio – ha ribadito Laura Di Pilato – visto che la Presidente del Consiglio non gioca in nessuna squadra». Prima dell’uscita dall’aula, per permettere la discussione del consiglio, la stessa Di Pilato ha ribadito come vi è una riserva rispetto ad azioni future. Discussione in cui il Primo Cittadino Nicola Giorgino ha ribadito come questa «non sia una bella pagina e vi è un rammarico di carattere politico. Avrei voluto – ha detto Giorgino – che questa vicenda si fosse conclusa in modo differente. Se 17 consiglieri mi avessero chiesto di dimettermi non avrei esitato un secondo a rassegnare le mie dimissioni». Poi gli interventi delle opposizioni ed in particolare di Giovanna Bruno e di Sabina Leonetti, le quali hanno ribadito le scuse alla città e la non partecipazione al voto. 19 voti favorevoli e tre astenuti per la revoca approvata.

Con un passo indietro, in realtà, dopo i 60 minuti dedicati alle interpellanze che hanno spaziato su diversi temi tra lavori pubblici, sociale e pubblica istruzione, si è passati alla delibera di indirizzo del Consiglio Comunale su una vicenda annosa riguardante una strada comunale, precisamente la numero 24, che interseca in modo netto una Masseria cosiddetta del “Quadrone”. La strada avrebbe invaso e tagliato in pratica in due, una azienda agricola e sin dal 2012 si era chiesta una modifica al tracciato che potesse aggirare la proprietà privata. Una vicenda finita anche sul tavolo del TAR per volontà dei proprietari che, tuttavia, hanno concordato un possibile ripensamento nel caso in cui il Comune e gli uffici competenti avessero sanato la vicenda ammettendo l’errore e modificandone il tracciato. Una discussione lunga, che ha animato sin da subito il consiglio, con una pregiudiziale della consigliera Bruno subito bocciata dalla maggioranza che, tuttavia, ha dovuto emendare la delibera modificando parzialmente il testo dopo le diverse rimostranze tecniche della stessa consigliera del PD, ma anche di Vurchio e di Di Bari. Votazione a maggioranza, compresi i due emendamenti e delibera approvata.