Quest’oggi a Palazzo di Città si riunirà il Consiglio Comunale è la Presidente Laura Di Pilato ha voluto chiarire i motivi di questa convocazione.

La convocazione dell’odierno Consiglio Comunale avente come argomento principale la proposta di deliberazione di revoca del Presidente del Consiglio Comunale (prot. n. 0019988 del 27.02.2018 ) è stata effettuata in virtù delle norme contenute nel “Regolamento di funzionamento del Consiglio Comunale”, nella fattispecie l’art. 19 comma 2 (“Il Presidente è tenuto altresì a convocare il Consiglio comunale qualora lo richieda il Sindaco o un quinto dei consiglieri o una commissione consiliare a maggioranza di due terzi di voti assegnati. Tale richiesta deve essere avanzata al Presidente per iscritto, e deve indicare gli argomenti da trattare. In tal caso l’avviso con l’ordine del giorno è consegnato ai consiglieri almeno tre giorni prima di quello stabilito per la seduta, la quale dovrà avere luogo entro venti giorni dal ricevimento della richiesta, e all’ordine del giorno devono essere iscritte le questioni richieste”) e l’art. 24 commi 1,2,3 (1. “Decorsa un’ora da quella indicata nell’avviso di convocazione senza che siano intervenuti i consiglieri nel numero prescritto, il Presidente dichiara deserta l’adunanza, rinviando gli affari posti all’ordine del giorno ad una successiva adunanza eventualmente di seconda convocazione; 2. “Della seduta dichiarata deserta per mancanza del numero legale è steso verbale nel quale si devono indicare i nomi degli intervenuti, facendo inoltre menzione delle assenze preventivamente giustificate. Ai consiglieri intervenuti alla seduta andata deserta e agli assenti giustificati è riconosciuta egualmente l’indennità di legge”; 3. “E’ seduta di seconda convocazione per ogni oggetto iscritto all’ordine del giorno quella che succede in giorno diverso ad una precedente dichiarata deserta per mancanza di numero legale”), che disciplinano in maniera specifica la materia, oltre ad essere stato approvato successivamente all’approvazione dello Statuto del Comune di Andria, le cui disposizioni al riguardo, pertanto, non spiegano alcuna efficacia.
Il sopra citato “Regolamento di funzionamento del Consiglio Comunale” e la proposta di revoca del Presidente del Consiglio integra, pertanto, la fattispecie di cui al combinato disposto degli articoli richiamati, atteso che è insita nella mozione di revoca sottoscritta e, divenuta proposta di delibera, la richiesta di convocazione del Consiglio Comunale.
La sottoscritta, in ossequio ai principi di economicità, efficacia, pubblicità e trasparenza che devono caratterizzare l’azione amministrativa, ha pertanto convocato nuovamente il Consiglio Comunale al fine di consentire la discussione della proposta di delibera riguardante la propria revoca.
Alla stregua di quanto sopra, si appalesano pretestuose ed infondate, in fatto ed in diritto, tutte le argomentazioni sollevate dai Consiglieri Comunali e dal Sindaco, peraltro gli stessi sottoscrittori della proposta di revoca, oltre che i pareri tecnico-giuridici forniti, perché non pertinenti alla proposta di delibera di revoca in discussione.