libera Andria incontri marcia Foggia (2)Libera si prepara a celebrare in Puglia la Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Dieci anni fa a Bari domani, 21 marzo, a Foggia. Una regione, una terra colpita da gravissimi fatti di sangue. “Terra, solchi di verità e giustizia” sarà proprio il tema della XXIII edizione. Replicando la “formula” adottata già negli ultimi due anni, tuttavia, Foggia sarà solo la “piazza” principale, ma simultaneamente, in migliaia di luoghi d’Italia, dell’Europa e dell’America Latina, la Giornata della Memoria e dell’Impegno verrà vissuta attraverso la lettura dei nomi delle vittime e, di seguito, con momenti di riflessione e approfondimento.

«Libera va a Foggia perché quella terra ha bisogno di essere raccontata – scrivono dall’associazione fondata da Don Luigi Ciotti – Libera va a Foggia perché le mafie del foggiano sono organizzazioni criminali molto pericolose che facciamo una tragica fatica a leggere. Perché, malgrado l’evidenza, la percezione della cittadinanza è ancora bassa. Una mafia, quella foggiana, così invasiva da spaventare. Le mafie foggiane sparano mentre le altre mafie non sparano più. Le mafie foggiane, tutte le mafie foggiane, mantengono la loro evidenza violenta laddove le altre mafie impongono il silenzio. Foggia è una città sotto attacco. La Capitanata è una provincia sotto attacco. Dall’inizio del 2017 sono 17 le persone morte ammazzate, cui si aggiungono due casi di “lupara bianca”, su una popolazione di 620 mila abitanti. Un dato tanto impressionante quanto ignoto. La criminalità organizzata del foggiano vive dell’ignoranza che la circonda. Per esempio, quella di quanti continuano ad associarla alla Sacra corona unita, come fosse una cosa sola con quest’ultima. Cosa che non è, e anzi, le stesse mafie della provincia di Foggia hanno, tra loro, peculiarità che le differenziano».

Obiettivo principale è proprio quello di generare consapevolezza e colmare un ritardo storico, come spiegano proprio da Libera. Le vittime del foggiano raccontano tanti mondi. Ci sono le vittime del caporalato, Incoronata Sollazzo e Incoronata Ramella, morte nell’incidente del pulmino che le portava nelle campagne, che era sovraccarico di braccianti, o Hyso Telharaj. Ci sono funzionari pubblici come Francesco Marcone. Imprenditori come Giovanni Panunzio ucciso perchè aveva denucniato i suoi estorsori. Ci sono bambini e ragazzi. Ci sono rappresentanti delle forze dell’ordine. Ci sono persone semplici, come Matteo Di Candia, pensionato ucciso in un giorno qualunque mentre festeggiava, in un bar, il suo onomastico, vittima di un proiettile vagante.

Importante sarà anche la mobilitazione dalla Città di Andria con il presidio di Libera “Renata Fonte” che in questi mesi ha coinvolto attorno al tema ed all’evento tante scuole ed associazioni. Circa 800 le persone che da Andria si muoveranno alla volta di Foggia con diverse classi degli Istituti superiori del Liceo Scientifico, Liceo Classico, “Colasanto” ed una scuola media come la “Vittorio Emanuele III”. Ma diverse altre scuole hanno dato la loro adesione assieme ad associazioni di vario tipo. Molti anche gli incontri preparatori per la marcia di mercoledì 21 marzo con l’ultimo realizzato proprio oggi, martedì 20 marzo, all’interno dell’Istituto “Colasanto” di Andria.