Da diverse parti sono giunte presso la Curia Vescovile di Andria richieste di chiarimento circa gli atteggiamenti da assumere nell’accostarsi all’altare per ricevere la Santa Eucaristia, dato che molti fedeli all’atto di fare la comunione si inginocchiano davanti al Sacerdote.

Per mandato del Vescovo diocesano, Mons. Luigi Mansi, l’Ufficio Liturgico diocesano ribadisce quanto segue:

«L’uso di ricevere la Comunione in ginocchio – spiega Don Ettore Lestingi – è invalso in Occidente fra l’XI e il XVI secolo, man mano che la Comunione era considerata come devozione privata e a prescindere dalla Messa. La Chiesa d’Oriente, infatti, ha mantenuto fino a oggi l’atteggiamento in piedi. La riforma del Vaticano II, pur ripristinando come norma l’antica prassi, non ha voluto eliminare l’uso secolare della Comunione in ginocchio e lascia alle Conferenze episcopali di dare precise indicazioni. Per quanto riguarda le Chiesa d’Italia, così scrivono i vescovi italiani: “Particolarmente appropriato appare oggi l’uso di accedere processionalmente all’altare ricevendo in piedi, con un gesto di riverenza, le specie eucaristiche, professando con l’amen la fede nella presenza sacramentale di Cristo”. Pertanto, nel rispetto della dimensione comunitaria della Liturgia e sottolineando il valore simbolico del movimento processionale verso l’altare, segno di un popolo che in piedi, cioè da risorto, va verso Cristo, si chiede a tutti i fedeli di attenersi ad un unico stile nel ricevere la comunione, cioè in piedi, professando con l’amen la fede nella presenza sacramentale di Cristo».