Il cortometraggio “La giornata”, diretto da Pippo Mezzapesa, scritto da Antonella Gaeta e prodotto da Paky Fanelli per Fanfara, è candidato al premio “David di Donatello” come miglior cortometraggio. Il film, ispirato alla tragica vicenda della morte di Paola Clemente, deceduta per la troppa fatica per due euro l’ora sotto il sole del 13 luglio del 2015 nelle campagne di Andria, ha riscosso numerosi consensi e apprezzamenti. Grande commozione lo scorso 5 ottobre per la prima proiezione alla Camera dei Deputati di Roma del corto voluto fortemente e prodotto da CGIL e FLI CGIL Puglia.

“La giornata”, che ha come protagonisti gli attori Arianna Gambaccini e Franco Ferrante, sarà dunque presente negli studi di Roma il prossimo 21 marzo su Rai 1, nel programma condotto da Carlo Conti, insieme agli altri quattro corti candidati: Bismillah, Confino, Mezzanotte zero zero e Pazzo & Bella.

Il cortometraggio trova la sua “gloria”, per così dire, nel ricordo di una donna e della sua storia che sono diventate il simbolo della gente che non ce la fa più, che si ribella ai soprusi e che ha smesso anche di aver paura. L’inchiesta dopo la morte di Paola Clemente ha portato alla luce una nuova forma di caporalato fatta di colletti bianchi che sfruttano gente costretta a lavorare per necessità, accettando anche paghe da fame. La tragica vicenda ha costituito un punto di non ritorno, in quanto ha portato il parlamento italiano ad approvare la nuova legge – la 199 – contro lo sfruttamento del lavoro.

Tra gli altri pugliesi in gara per il “David di Donatello”, gli attori candidati come protagonisti Nicola Nocella per “Easy – Un viaggio facile facile”, mentre tra i miglior registi esordienti spunta lo scrittore Donato Carrisi per “La ragazza nella nebbia”, anche nominato per la miglior sceneggiatura originale. Infine, Domenico Procacci, tra i migliori produttori per il terzo capitolo di “Smetto quando voglio” per la migliore sceneggiatura non originale c’è “La guerra dei cafoni”, di Davide Barletti e Lorenzo Conte, coautori con Barbara Alberti e Carlo D’Amicis.