C’è un filo sottile che lega medici, infermieri e volontari che quotidianamente lavorano per i bisognosi e gli emarginati.  È il filo della solidarietà. Quella di chi mette a disposizione le proprie competenze e capacità al servizio della comunità, per dare una mano concreta a chi altrimenti, non potrebbe permettersi neanche le cure più basilari, rinunciando al diritto più importante: il diritto alla salute. Un’opera portata avanti, dal 2005, da quanti hanno collaborato e collaborano tuttora con l’ambulatorio medico-infermieristico della Casa di Accoglienza “Santa Maria Goretti” di Andria che celebra i suoi 13 anni di attività, regalandosi una sede tutta nuova. È quella inaugurata, ieri sera, in via Quarti, al civico numero 7. Un nuovo presidio della assistenza solidale, che ha aperto ufficialmente le sue porte ai poveri e ai disagiati della città, con la benedizione del vescovo della Diocesi, Monsignor Luigi Mansi.

Una vera e propria catena della solidarietà, quello intrecciata in questi ultimi anni dall’ambulatorio della Casa di Accoglienza, grazie alla rete di medici e infermieri che ogni giorno prestano la propria opera all’interno della struttura, fornendo un servizio gratuito. E i destinatari, dati alla mano, non solo solo migranti, ma anche e soprattutto cittadini andriesi. Raggiungono oltre il 70% quelli che si presentano al centro per richiedere visite specialistiche, esami di laboratorio, farmaci non mutuali e orientamento ai servizi sanitari e territoriali. Solo nel 2017, l’ambulatorio ha dato assistenza medica, infermieristica e farmaceutica a circa 800 persone. Numeri che non possono lasciare spazio all’indifferenza.