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Dopo la denuncia dell’imprenditore andriese, vittima di un’ingente furto di olive, è arrivata la risposta delle Guardie Campestri di Andria, duramente attaccate da un proprio associato.

«Ho appreso quest’oggi della denuncia del furto di olive di circa 50 quintali in contrada “Lama di Carro” a danno di un associato di questo Consorzio – scrive il presidente delle Guardie Campestri Natale Zinni. Mi corre il dovere di evidenziare al denunziante che il Consorzio Guardie Campestri di Andria non esplica attività di carattere pubblico in quanto è un’associazione di agricoltori e pertanto provvede a vigilare le proprietà rurali dei consorziati in “regola con i pagamenti delle quote associative”, contrariamente a quanto evidenziato dal denunziante che non ha mai visto nessun mezzo o veicolo della guardia campestre durante l’attuale campagna olivicola. Vi è di più: la continue e sistematiche operazioni di servizio che svolgono le guardie campestri, sottoposte a lavoro stressante, e con tutti i risultati positivi raggiunti finora (sequestri di auto contenenti olive rubate, arresti, rinvenimenti di sacchi di olive rubate, denunce di predatori di olive, etc), hanno dato adito ad avere “elogi ed encomi” da parte degli aderenti al Consorzio, di cui mi pregio di rappresentare, inoltre il denunziante è moroso nei confronti del Consorzio di quote associative consistenti e i vari inviti rivoltigli al fine di regolarizzare la sua posizione debitoria, sono risultati vani. Pertanto, il servizio di vigilanza nei confronti del suddetto denunziante, è da tempo sospeso».